Grand Hotel Gardone Rviera
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Grand Hotel Gardone Riviera

Il buen retiro? Io l’ho trovato al lago di Garda, al Grand Hotel Gardone.

L’hotel situato a Gardone Riviera, è il primo grande albergo costruito sulla riviera del Benaco. E’ stato aperto nel 1884, ed ha avuto numerosi ospiti illustri a cominciare da Winston Churchill (alla cui memoria è dedicato il Winnie’s Bar), Gabriele D’Annunzio, Vladimir Nabokov, il premio Nobel per la Letteratura Paul Heyse che qui ambientò una delle sue “Novelle Gardesane”, il Re Giorgio di Sassonia, Somerset Maughan, l’astronauta russa Valentina Tereskova, prima donna nello spazio, il ricercatore Albert Sabin, scopritore del vaccino contro la poliomielite, ed ora anche me. 

Nelle sale dell’hotel si respira ancora l’atmosfera d’altri tempi. La grande lobby con vetrate con vista mozzafiato sul lago è la prima cosa che mi ha colpito del Grand Hotel Gardone, che è composto da tre grandi strutture: la casa principale, la casa di mezzo e la casa nuova.

Tutte e tre adagiate sulle rive del lago che qui sembra quasi un mare talmente è vasto. E la sensazione che ho avuto è di trovarmi non in Lombardia, ma in Costa Azzurra in un palais della Belle Epoque.

167 tra camere e junior suite tutte esposte a sud con terrazze panoramiche che si affacciano direttamente sul lago. Io ho alloggiato in una superior Art Déco, collocata nell’ala principale dell’hotel. Una raffinata e luminosa stanza arredata nei toni del grigio perla, con un tocco di lilla, un bagno in marmo e un delizioso balconcino con tavolino e sedie in fer forgé.

Ad attendermi un grande mazzo di calle bianche, una bottiglia di champagne Pol Roger e fragole fresche. I miei fiori, le mie bollicine e la mia frutta preferita. Non è un caso e mi commuovo per questo piacevolissimo benvenuto.

Bello e curatissimo il giardino fiorito attraversato da un vialetto di ghiaia rosa che costeggia il lago, dove ci si può soffermare a contemplare il lago o a leggere un libro seduti su una poltroncina di rattan dei vari salottini sparsi qua e là, o sopra una sdraio. L’hotel è dotato di una piscina riscaldata, e di vari solarium con comodi lettini ed ombrelloni.

A mezzogiorno pranzo pied dans l’eau, anzi sarebbe meglio dire pied dans le lac, al Winnie’s Pool Bar, all’ombra di una grande magnolia, dove Mirko Grilli, il responsabile, mi fa trovare un’ortensia rosa acceso. Aperto dalle 10 alle 18 qui si può consumare snack o light lunch, io provo un classico club sandwich, preparato comme il faut, e il giorno seguente la Grand Salade 1884, una fresca insalata a base di petto di tacchino.

La sera al Winnie’s Bar ho un primo assaggio della cucina dell’executive chef Domenico La Terza con un aperitivo rinforzato che io meglio definirei light supper. Qui regna Massimo Mannella, barman professionista, un vero personaggio, una grande somiglianza con Rocco Siffredi, di cui è anche conterraneo. Con il savoir faire che lo contraddistingue ci serve un trionfo di finger food, seguito da un risotto con Castelmagno e Gropello.

Il tutto accompagnato da Pol Roger, lo champagne ufficiale del Grand Hotel Gardone, ed anche il preferito di Winston Churchill. E’ proprio in suo onore che il bar è stato chiamato Winnie, diminutivo del primo ministro. Termino con un una degustazione di dessert adagiati su un piatto di ardesia e un bicchiere di Gefide S.Martino della Battaglia Doc liquoroso.

Tutte le sere, tranne il mercoledì, al Winnie’s Bar si esibiscono musicisti dal vivo, che si possono ascoltare sorseggiando un cocktail proprio come ho fatto io. Massimo mi ha fatto assaggiare un Rocco’s Martini, dedicato a Rocco Siffredi. Un drink buonissimo a base di succo di maracuja, Pessoa, Absolut Vanilla e un bicchierino di Pol Roger a parte.

Le sere seguenti ceno al Giardino dei Limoni, ristorante gourmet, dove finalmente gusto i piatti dell’executive  chef Domenico La Terza, autore di una cucina mediterranea creativa ed eccellente interprete dei sapori del lago di Garda. Tra i piatti che ho apprezzato di più: lo speck di trota rosa del Benaco alle erbe officinali del Monte Baldo e toast ai cereali; i ravioli al ripieno di lavarello con carciofi su fonduta allo zafferano di Pozzolengo; il luccio tiepido in salsa di capperi e acciughe alla gardesana con purea di polenta di mais della Val Sabbia; risotto con capesante della Bretagna e filamenti di porri selvatici; bianco di rombo chiodato con ragù di gamberi e asparagi verdi con salsa Franciacorta; cuore di filetto di manzo con scaloppa di foie gras e salsa al tartufo.

E a fine pasto il maître Francesco Lo Iacono mi prepara al tavolo le crêpes alle fragole, versione estiva delle classiche crêpes suzette. Un’usanza che mi piace molto, ma che, purtroppo, si sta perdendo. La carta dei vini conta più di 100 etichette, Lo Iacono mi consiglia Molmenti dell’azienda Costaripa, ottimo chiaretto della Valténesi che fa un passaggio in botte.

Proprietaria della struttura è la famiglia Mizzaro. Albergatori da sempre, l’affabile Orietta e il fratello Federico, seconda generazione, sono, a turno, sempre presenti e conducono insieme la direzione del Grand Hotel Gardone.

All’interno della struttura c’è anche un piccolo centro wellness dove poter usufruire di trattamenti estetici e massaggi, con sauna e bagno turco. Insomma al Grand Hotel Gardone non manca proprio nulla.

Io me ne sono letteralmente innamorata e voi?

Grand Hotel Gardone

Corso Zanardelli 84

25083 Gardone Riviera (Bs)

Tel. 0365 – 22695

www.grandhotelgardone.it

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