In carrozza...sul Trenino Verde delle Alpi
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In carrozza…sul Trenino Verde delle Alpi

Di sicuro conoscerete il Trenino Rosso Bernina, ma lo sapete che esiste anche il Trenino Verde delle Alpi?

Parte da Domodossola e, attraverso la linea di valico del Lötschberg, in un susseguirsi di panorami differenti arriva fino a Berna, la capitale della Svizzera. Il treno è dotato di carrozze panoramiche verdi, con un equipaggimaneto moderno e più sportivi possono portare con sé anche le biciclette. Si entra in Svizzera attraverso la galleria ferroviaria del Sempione, aperta nel 1906, in occasione dell’Esposizione Universale che si tenne a Milano proprio lo stesso anno e passa per viadotti e gallerie come la Rampa Nord, tra le stazioni di Varzo e Iselle, una galleria elicoidale di 1655 metri che compie un giro di 360 gradi, allo scopo di far guadagnare quota altimetrica al treno senza penalizzare la prestazione della linea a causa di un’eccessiva pendenza e l’imponente viadotto di Kander, che ad un’altezza di 28 metri passa sopra l’omonimo fiume e l’omonima valle.

Risalendo la Valle del Rodano si arriva a Goppenstein la porta d’ingresso alla Valle del Lötschen, poi Kandersteg, località turistica di 1000 abitanti a 1200 mt di altitudine, d’inverno paradiso dei fondisti, mentre d’estate per le escursioni, tra cui quella al lago di Oeschinen, ai piedi del massiccio della Blümlisalp, raggiungibile in funivia e con una camminata di 30 minuti.

Da qui con un bus si raggiunge un posto da favola: il Blausee, l’incantevole Lago Blu, le cui acque spaziano dall’azzurro al turchese, attorno al quale circola una leggenda: pare che il colore dell’acqua si debba al pianto di una fanciulla per il suo amato, morto accidentalmente tra quelle cascate. La ragazza si recava tutte le notti sul lago a piangere, chiedendo alle stelle di ridarle il suo amore. Una mattina però la barca fu trovata vuota e il corpo della giovane donna in fondo al lago. Nessuno seppe spiegare l’accaduto, ma le acque cambiarono colore diventando dello stesso degli occhi della ragazza. L’acqua del lago è talmente trasparente che, sul fondale, si può vedere una roccia che ha la forma di una donna accovacciata, con i capelli lunghi e le braccia all’indietro.

Il Blausee è circondato da un parco naturale di 20 ettari, formatosi in seguito a una frana avvenuta circa 15mila anni fa che ha originato anche il lago. Intorno vi sono numerosi sentieri per passeggiate, aree pic-nic e per barbecue e si può anche fare una gita con la barca con il fondo di vetro. Il laghetto, la cui temperatura non va mai sotto zero, è pieno di trote, che però non si possono pescare in quanto fanno parte del luogo. Ma all’interno della riserva c’è un allevamento di trote certificate Bio Suisse. Vale la pena dunque fermarsi al ristorante per gustare i piatti a base di trota in versione anche marinata ed affumicata.

La tappa successiva è a Frutigen dove c’è una grande sorpresa: Tropenhaus, una serra tropicale in cui si coltiva frutta e con un allevamento ittico, dove si allevano gli storioni sfruttando le acque calde che escono dal massiccio del Loetschberg e, udite, udite, si produce il caviale. Sì, nel cuore delle Alpi viene prodotto un caviale rinomatissimo, a cui è stato dato il nome Oona, che in celtico significa straordinario e che coniuga il lusso con il gusto. Attraverso la visita auto guidata “Come il pesce è arrivato in montagna” si tornerà indietro nel tempo di 200 milioni di anni, dalle profondità delle acque siberiane fin sopra il Lötschberg.

Il viaggio prosegue a Thun, porta d’accesso dell’Oberland Bernese, che sorge nel punto in cui il fiume Aar fuoriesce dal lago, con il suo maestoso castello del XII secolo che domina la cittadina medievale con un centro storico vivacizzato da case pittoresche, angoli romantici e piazze, tra cui la Mühleplatz (Piazza del Mulino) dove un tempo si macinava la farina, diventata ora una dei punti d’incontro più interessanti della città. Da Thun si può prendere il battello per Spiez, conosciuta per i suoi pendii coltivati a vigneto, dove si producono circa 80mila bottiglie di vino tra cui Riesling, Merlot e Pinot Nero. Da visitare il castello medievale e la chiesa millenaria. La città è caratterizzata dal clima mite e da tante giornate di sole che contribuiscono a fare di Spiez una cittadina dall’elevata qualità di vita.

Capolinea del Trenino Verde delle Alpi è Berna, capitale della Confederazione Elvetica, sede del Parlamento e del Governo, il cui centro storico è Patrimonio dell’Unesco. Con i suoi 6 km di portici la città possiede una delle passeggiate coperte dedicate allo shopping più lunghe d’Europa. Particolari le quasi 300 ex cantine di vino che si aprono al livello della strada attraverso delle botole, e che oggi ospitano caffè, locali di tendenza e negozi.

Il monumento più famoso è la Zytglogge, la torre dell’orologio di origine medievale, con le sue figurine animate che escono dalla torre ogni ora e che attirano l’attenzione dei turisti che visitano la città. Ogni giorno un cittadino di Berna ha il compito, anzi il privilegio, di mettere in moto il complicato meccanismo retto da 5 pietre di 400 chili in totale, ad un’altezza di 19 metri.

Se siete fortunati potete anche vedere nel parco sull’Aare degli orsi bruni: Björk, Finn e Ursina, la famiglia di orsi che risiede in quest’area a loro dedicata. La vista migliore della città invece si gode dal Rosengarten, il giardino delle rose, che si raggiunge a piedi attraverso un sentiero. Nel parco oltre alle rose vi sono iris, rododendri e azalee, ed è il luogo ideale per rilassarsi, facendo una passeggiata o magari leggendo un libro seduti su una panchina, per poi fermarsi a pranzo al ristorante per gustare il Rösti, piatto tipico a base di patate, a cui spesso vengono aggiunte cipolle, pancetta e formaggio.

Durante il soggiorno a Berna non può mancare la visita ai musei, tra i più interessanti il Zentrum Paul Klee, disegnato da Renzo Piano, dove sono esposte quasi 4000 opere dell’artista svizzero; il Museo Einstein al Bernisches Historisches Museum per scoprire la vita e l’opera del fisico, nel contesto della storia mondiale attraverso lettere, film d’animazione ed esperimenti che illustrano le sue teorie pionieristiche. Da vedere fino al 17 giugno, la mostra dedicata al ’68 per un tuffo nel power flower. E il Museum für Kommunikation, per vivere un’esperienza a 360° nel mondo della comunicazione tra chip sottopelle, l’auto usata per la rapina del secolo, e dove si può diventare doppiatori dei film più leggendari o svelare i misteri della piovra numerica. L’entrata ai musei è garantita dal Swiss Travel Pass, il biglietto che consente di utilizzare tutti i treni, tra cui anche il Trenino Verde delle Alpi. i mezzi pubblici, i battelli e anche quasi tutte le funivie della Svizzera.

In alternativa si può acquistare la carta giornaliera della compagnia ferroviaria BLS, che gestisce il Trenino Verde, al prezzo di 59 euro per viaggiare in seconda classe e che ha validità anche sulla linea Spiez -Zweisimme, sui battelli sul lago di Thun e su alcune linee di autobus. Inoltre questa carta permette di ripartire, anche il giorno dopo, per completare tutto il percorso.

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