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Le bellezze di Castelsardo

Castelsardo è un vero gioiellino. Non per niente, oltre ad essere uno dei borghi più belli d’Italia, è anche il più bello della Sardegna. Ed è una delle sette città regie della Sardegna, bagnate dal mare. E’ situata nella regione dell’Anglona, a nord ovest dell’isola e si affaccia sul golfo dell’Asinara. Fu fondata dalla famiglia genovese Doria nel XII secolo, ma pare che, in epoca romana, fosse la mitica Tibula, porto commerciale per gli scambi. I Doria fortificarono il promontorio rendendolo inespugnabile con possenti mura e ben 17 torri, e lo battezzarono Castelgenovese, poi nel 1518 passato sotto la corona d’Aragona diventò Castellaragonese e, infine, nel 1769, Castelsardo. Le mura è l’intera struttura della rocca sono ben conservati in quanto lontani dall’acqua del mare che ha impedito eventuali fenomeni di erosione.

pòntina: tipici cesti sardi con coperchio (foto di Alice Secchi)

All’interno il castello ospita il Museo dell’Intreccio Mediterraneo, uno dei più importanti musei della Sardegna ed anche il più visitato. La tradizione dell’intreccio a spirale ha origini antiche ed è diffusa in tutta l’isola con caratteristiche simili per tecnica, materiali e attrezzi utilizzati. Due sono i punti eseguiti: punto attorcigliato e punto fisso. Il contenitore più tipico è la pòntina, un cesto di forma cilindrica o di giara, con coperchio, che veniva utilzzato pe conservare la biancheria oppure gli alimenti come i ceci o i fagioli. Oggi questi cesti sono diventati un elemento di arredo, ed essendo di diverse misure, si prestano a molteplici usi. A Castelsardo sono molto belli quelli del negozio Lu Paneri di Lina e Daniela Busceddu, che li realizzano secondo l’antica tradizione sarda. Un altro indirizzo da segnare in agenda è Prendas de Janas, i gioielli delle fate, di Dafne Cherchi che realizza delle creazioni uniche in filigrana d’argento e corallo, con i bottoni dei costumi tipici sardi, oppure Sa Colbula, simbolo di fertilità e prosperità a forma di cestino e tanti altri modelli, tra cui le famose fedi, sempre ispirati all’artigianato sardo.

viuzza di Castelsardo (foto di Alice Secchi)

Il centro storico è caratterizzato da pittoresche viuzze e scalinate, che ricordano i carrugi genovesi, dove traspare l’influenza dei Doria anche nell’urbanistica. Anche qui ho avuto l’onore di avere una guida molto speciale: Maria Speranza Frasssetto, assessore al turismo e alla cultura di Castelsardo, che, come tutte le grandi donne che hanno segnato questo press tour alla scoperta della Sardegna nord occidentale. con passione ed amore, ci ha fatto conoscere il suo territorio.

campanile della cattedrale di S.Antonio Abate (foto di Alice Secchi)

Da visitare la chiesa di S.Maria delle Grazie, in cui è conservato il Cristo Nero, crocefisso del XIV secolo, tra i più antichi della Sardegna, chiamato così per il colore preso durante i secoli, il convento dei Benedettini sede del Museo delle Origini Genovesi, l’episcopio (sede del vescovo), il palazzo La Loggia, sede della municipalità fin dal 1111, il palazzo Eleonora d’Arborea e la cattedrale di S.Antonio Abate  del 1586,  con la  torre campanaria a picco sul mare chiusa da una cupola maiolicata e con le cripte sottostanti, che ospitano il museo Maestro di Castelsardo, un pittore di cui si ignorano nome e provenienza, ma che realizzò numerose opere d’arte presenti in diverse chiese sarde.

insegna del B&B Castelflowers

Dove dormire: vi consiglio il B&B Castelflowers di proprietà della giovane Maddalena Fiorini, aperto da poco, con due luminosi appartamenti con vista mozzafiato sul mare, dotati di tutti i comfort e a 50 metri dal mare.

Per gustare l’ottima cucina castellanese, ci si può recare alla Trattoria da Maria Giuseppaio ho assaggiato i suoi piatti sulla terrazza del B&B Castelflowers, insieme ai vini della Cantina Fara: il bianco Jolzi IGT e il rosso Ziu Pedru IGT.

Ed è qui che ho conosciuto Dario Nardi, biologo marino di Ferrara, che si è distinto per un’impresa particolarissima: in sei mesi a cavallo tra il 2017 e il 2018, ha percorso 5000 km attraverso l’America Latina con una bicicletta di bambù, con tanto di pannello solare per ricaricare cellulare, pc e macchina fotografica. Tutto questo al fine di prmuovere il suo progetto Ocean Traceless contro l’inquinamento plastico.

Spiaggia di Lu Bagnu

La costa di Castelsardo è caratterizzata da alte scogliere a picco sul mare, di roccia trachitica rossa tipica della zona. Tra le spiagge sabbiose c’è la marina all’entrata del paese, e la bellissima Lu Bagnu, distante due chilometri e mezzo, una baia protetta da rocce, con un mare dai colori che spaziano da verde smeraldo, all’azzurro e il turchese.

Roccia dell’Elefante

Merita una visita la nota Roccia dell’Elefante, situata in località Multeddu, a circa 4, 5 chilometri dal borgo di Castelsardo, un grosso masso trachitico di color ruggine, eroso dagli agenti atmosferici che gli hanno conferito il singolare aspetto di un pachiderma seduto. All’interno vi sono due Domus de Janas di estrema rilevanza archeologica, risalenti al peridodo prenurgico.

Molte le tradizioni della città tra cui spiccano quelle della Settimana Santa, la principale è il Lunissanti, che si svolge il lunedì che precede la Pasqua, ed è la più antica rappresentazione della Passione di Cristo in Sardegna.

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