Se vi trovate a Bressanone o siete in zona, dovete assolutamente andare a visitare la mostra fotografica Every Child is LIFE, realizzata in collaborazione con l’Unicef Italia e The VII Foundation e dedicata ai bambini che nascono nel mondo.

Malado Diarra (c) Ilvy Njiokiktjien_VII
La fotografa olandese Ilvy Njiokiktjien, viaggiando tra Perù, Mali, Mongolia e Bangladesh, ha voluto catturare i primi istanti di vita di neonati venuti alla luce in contesti fragili, ma colmi di speranza. Un anno più tardi, la fotografa armena Anush Babajanyan è tornata negli stessi luoghi per ritrarre quei bambini e quelle bambine ormai cresciuti: un secondo capitolo che celebra la forza della vita e ribadisce l’importanza di un accesso continuo all’assistenza sanitaria.
Ogni immagine diventa testimonianza di resilienza. C’è Youssouf, nato in Mali in una struttura dotata di acqua potabile grazie all’Unicef; Priscilla, in Perù, sopravvissuta al parto cesareo della madre affetta da epilessia; Uuriin, in Mongolia, cresciuta in salute grazie alla formazione materna su igiene e nutrizione; Liam, figlio di una giovane madre peruviana che, con il sostegno delle ostetriche, ha imparato a nutrirlo nel modo più sano; e ancora Ayedatujannah, Sugarmaa, Malado, insieme alle gemelline Naushin e Naurin, nate prematuramente in Bangladesh ma seguite con cure specialistiche e amore costante.

Youssouf (c) Ilvy Njiokiktjien_VII
“Sono ancora troppi i bambini che nel mondo muoiono nel primo mese di vita. La maggior parte delle morti neonatali sono prevenibili. Noi dell’Unicef ci impegniamo ogni giorno affinché ogni mamma e ogni bambino, soprattutto i più vulnerabili, ricevano assistenza sanitaria di qualità” ha dichiarato Nicola Graziano, presidente di Unicef Italia “La mostra inaugurata a Bressanone vuole ricordare che ogni vita conta e che ogni bambino ha il diritto a un inizio di vita sicuro e dignitoso.”
Le loro storie, raccolte nei centri sanitari sostenuti dall’Unicef, dimostrano come interventi semplici, acqua pulita, igiene, antibiotici, formazione delle madri, possano segnare la differenza tra la vita e la morte.
“Questa mostra, nel cuore di Bressanone, ci invita a guardare con occhi diversi la fragilità e la forza della vita. È un messaggio universale di speranza e responsabilità che sentiamo profondamente vicino anche al nostro modo di intendere il turismo: umano, consapevole e connesso al mondo.” ha dichiarato Petra Hinteregger Fink, vice presidentessa di Bressanone Turismo.
Hofburg Bressanone
Fino al 6 gennaio 2026




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