L’Italia attira milioni di turisti ogni anno, rendendo il settore dell’ospitalità (hôtellerie, ristorazione, B&B) un campo attraente per gli investimenti. Tuttavia, avviare un’impresa in questo settore richiede una navigazione attenta attraverso una complessa burocrazia. Non si tratta solo di trovare la location perfetta; è fondamentale impostare correttamente la struttura finanziaria e legale fin dal primo giorno. Questa guida esplora i passaggi essenziali, iniziando dal fondamento di ogni attività commerciale: il conto corrente aziendale.
Il primo passo finanziario il conto aziendale
Prima ancora di accogliere il primo cliente, è indispensabile separare le finanze personali da quelle dell’impresa. Aprire un conto corrente dedicato non è solo una buona pratica contabile, ma un requisito legale per le società di capitali (come le S.r.l.). Questo passaggio è cruciale per la trasparenza, la gestione fiscale e il monitoraggio dei flussi di cassa.
Le banche italiane, nel processo di apertura, non si limitano a raccogliere documenti. Effettuano controlli stringenti in materia di antiriciclaggio (AML), specialmente in un settore come quello dell’ospitalità che storicamente gestisce molto contante. Le banche possono richiedere un business plan dettagliato per comprendere la natura dell’attività e le proiezioni finanziarie. Scegliere il giusto conto aziendale è fondamentale per ottenere servizi adatti alle proprie esigenze, come POS per i pagamenti con carta e servizi di online banking efficienti.
Documentazione richiesta dalle banche:
Per aprire un conto aziendale, le istituzioni finanziarie richiedono una serie di documenti che attestino la legalità e la struttura dell’impresa. Sebbene i requisiti possano variare leggermente tra le banche tradizionali e le piattaforme digitali, la documentazione di base è standardizzata.
Documenti aziendali standard:
Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio (Visura Camerale): Questo documento prova che l’impresa è legalmente registrata presso le autorità italiane.
Partita IVA e Codice Fiscale: Numeri identificativi essenziali per tutte le transazioni finanziarie e le dichiarazioni fiscali.
Atto Costitutivo e Statuto: Sono i documenti legali che definiscono la struttura societaria, l’oggetto sociale e le regole di funzionamento dell’azienda.
Documenti d’identità: Copie dei passaporti o delle carte d’identità di tutti i firmatari autorizzati ad operare sul conto, degli amministratori e dei titolari effettivi (le persone fisiche che possiedono o controllano l’azienda).
Delibera del Consiglio di Amministrazione: (Se applicabile) Una risoluzione formale che autorizza l’apertura del conto e nomina i firmatari.
Requisiti specifici per il settore dell’ospitalità:
Oltre ai documenti societari standard, le banche vorranno verificare la conformità alle normative specifiche del settore. Questo include spesso:
SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): La comunicazione inviata al Comune (municipio) che dichiara l’inizio dell’attività di ospitalità (hotel, B&B, ristorante).
Registrazione presso la Questura: Prova di registrazione al portale “Alloggiati Web” della Polizia di Stato, obbligatorio per la segnalazione degli ospiti.
Certificazioni sanitarie (ASL): Documenti che attestano la conformità dei locali alle norme igienico-sanitarie locali, specialmente se si somministrano cibi e bevande.
Per i cittadini extra-UE, il processo è più complesso e richiede la presentazione di un visto appropriato e di un permesso di soggiorno (permesso di soggiorno) in corso di validità.
Struttura legale e licenze necessarie:
Parallelamente all’apertura del conto, è necessario definire la struttura legale dell’impresa. Questa scelta influenza direttamente la responsabilità, il regime fiscale e la complessità amministrativa della gestione. La scelta deve essere fatta con il supporto di un commercialista.
Confronto delle forme giuridiche principali:
Forma Giuridica Livello di Responsabilità Complessità Amministrativa
Impresa Individuale Personale e illimitata (l’imprenditore risponde con il proprio patrimonio) Bassa
Società a Responsabilità Limitata (S.r.l.) Limitata al capitale investito (separazione tra patrimonio aziendale e personale) Alta (richiede contabilità ordinaria e bilancio)
Società di Persone (S.n.c. / S.a.s.) Generalmente illimitata e solidale per i soci amministratori Media
Ottenuta la Partita IVA e scelta la forma giuridica, è necessario acquisire diverse licenze prima di poter aprire al pubblico. La già menzionata SCIA è il documento chiave da presentare al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune. Se l’attività prevede la somministrazione di cibi e bevande (ristoranti, bar, ma anche colazioni in B&B), è obbligatorio il certificato SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande). Questo si ottiene frequentando un corso specifico o dimostrando esperienza professionale nel settore. Inoltre, è fondamentale ottenere le autorizzazioni igienico-sanitarie dall’ASL (Azienda Sanitaria Locale) e redigere un piano di autocontrollo HACCP per la sicurezza alimentare. Infine, se si intende servire alcolici, è necessaria un’apposita licenza, e per diffondere musica (anche solo radio) bisogna pagare i diritti alla SIAE.
Gestione operativa e conformità:
Una volta aperta l’attività, gli obblighi non finiscono. La gestione quotidiana di un’impresa di ospitalità in Italia è soggetta a normative stringenti. Una delle più importanti è la registrazione degli ospiti. Tutte le strutture ricettive (hotel, affittacamere, B&B) hanno l’obbligo di comunicare le generalità degli ospiti alla Polizia di Stato entro 24 ore dall’arrivo, utilizzando il portale online Alloggiati Web. Per i cittadini extra-UE, va inoltre compilata la Dichiarazione di Ospitalità.
Fisco e lavoro:
La conformità fiscale è vitale. È necessario gestire correttamente l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) e pagare le imposte sui redditi (IRPEF o IRES a seconda della forma giuridica). L’assistenza di un commercialista italiano è, di fatto, indispensabile. Se si assumono dipendenti, l’azienda deve registrarsi presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per i contributi pensionistici e presso l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Il settore dell’ospitalità è inoltre regolato da un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) specifico che definisce salari minimi, orari e tutele per i dipendenti.
Standard di sicurezza e ambientali:
I locali devono rispettare severe norme di sicurezza, in particolare quelle antincendio (con relative certificazioni) e sulla sicurezza sul lavoro. Anche la gestione dei rifiuti segue regole comunali specifiche, così come il rispetto dei limiti di inquinamento acustico, un tema molto sentito nei centri storici. Per gli investitori stranieri che acquistano proprietà di valore storico, potrebbero esserci ulteriori vincoli paesaggistici o della Soprintendenza per i Beni Culturali da rispettare per qualsiasi ristrutturazione.
FAQ Domande frequenti
1. È difficile per uno straniero non UE aprire un’attività di ospitalità in Italia?
È più complesso rispetto a un cittadino UE. È necessario ottenere un visto per lavoro autonomo prima di entrare in Italia, dimostrando la disponibilità di fondi e un piano aziendale solido. Una volta in Italia, si deve richiedere un permesso di soggiorno. I controlli bancari per l’apertura del conto sono generalmente più approfonditi.
2. Cos’è il piano HACCP?
L’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) è un sistema di autocontrollo obbligatorio per legge per tutte le imprese che trattano alimenti (ristoranti, bar, B&B che servono colazione). Serve a prevenire i rischi di contaminazione alimentare e garantire la sicurezza dei cibi serviti.
3. Devo pagare per la musica nel mio locale?
Sì. Per riprodurre qualsiasi tipo di musica in un locale aperto al pubblico, che sia dal vivo, registrata, radio o TV, è obbligatorio pagare i diritti d’autore alla SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e spesso anche a SCF per i diritti connessi.
4. Posso usare un conto personale per la mia S.r.l.?
Assolutamente no. Le società di capitali come la S.r.l. (Società a Responsabilità Limitata) o la S.p.A. hanno l’obbligo legale di avere un conto corrente aziendale dedicato. Questo è essenziale per mantenere la separazione patrimoniale tra la società e i soci.




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