La sua costa ricorda un po’ la Liguria di Levante e la Costa Azzurra, ma qui siamo dalla parte opposta, in Croazia, per la precisione a Opatija, in italiano Abbazia. Elegante, ordinata e dal clima mite mediterraneo, la riviera di Opatija è sempre stata meta di vacanze della migliore aristocrazia d’Europa, soprattutto quella dell’Impero Austro-Ungarico, che qui soggiornava in stupende ville in stile Belle Époque che si possono ancora ammirare nel loro splendore. Poco meno di 12.000 abitanti, situata nel golfo del Quarnero, in posizione riparata ai piedi del monte Maggiore, si trova a soli 13 km da Rijeka (Fiume) e 70 da Trieste, tanto che parecchi italiani vengono a fare una passeggiata anche in giornata.
Io l’ho visitata di recente e ho stilato i 10 motivi, secondo me, per cui merita di essere visitata.
1) Una passeggiata lunga 12 chilometri
Questa passeggiata centennale si estende per ben 12 chilometri lungo la costa, e collega Volosko a Luvran, passando per Opatija. Si cammina sul lungomare all’ombra di piante di lecci e alloro, il sempreverde pitosforo, l’aromatico finocchio marino che cresce sulle rocce e querce longeve, respirando l’aria del mare, e scoprendo deliziose calette. E’ anche l’occasione per conoscere meglio la storia locale, ammirando alcuni dei monumenti più importanti della zona: dalla casa natale del grande scienziato Andrija Mohorovičić a Volosko, alla Ragazza col gabbiano che è diventata il simbolo di Abbazia, all’Hotel Kvarner, primo albergo sulla costa adriatica e per molto tempo uno dei preferiti luoghi di cura invernali dell’aristocrazia austro-ungarica. Bellissimo il Salone dei Cristalli, utilizzato per feste e banchetti. Continuando si passa accanto a ex sanatori e pensioni lungo la tappa settentrionale, attraverso il Parco Angiolina e la spiaggia di Slatina e più avanti sulla tappa meridionale fino alle ville sfarzose di Lovran.
2) Città verde
Opatija è una città costellata da eleganti parchi e giardini. A cominciare dal Parco Angiolina che circonda l’omonima villa, costruita in stile neoclassico e recentemente restaurata con all’interno affreschi, trompe-l’œil e mosaici, e da poco diventata Museo del Turismo. Il parco cuore verde della città, è uno dei più premiati in Croazia, e tra le 150 specie di piante presenti troviamo la camelia, diventata simbolo della città, oltre all’abete americano, il cipresso dell’Himalaya, e l’aralia o fatsia japonica, pianta sempreverde. Poco lontano dal mare, c’è il Parco Margherita, costruito all’inizio del XX secolo, un luogo più intimo e tranquillo in cui passeggiare tra vari tipi di albero come la quercia e il corbezzolo, e aiuole con fiori colorati. Nel Parco di S.Giacomo, situato nel centro della città, si può invece scoprire la bellezza della celebre fontana neo barocca dello scultore Hans Rathausky con la scultura di Elio e Selene che nella mitologia greca rappresentano il dio del Sole e la dea della Luna. Il parco si estende fino al mare, dove si trova un edificio che ospita numerose mostre d’arte – il Padiglione d’arte “Juraj Šporer”. Infine i Giardini Americani, estesi in un’area di 8000 mq. con vista mozzafiato sul golfo del Quarnero, un giardino segreto con più di 250 tipi di piante e fiori: rose, camelie, azalee, mimose, lavanda, rosmarino e agrumi. L’orto botanico era stato realizzato nel lontano 1926 per volere del commerciante ungherese Michael Paulus Kuczor, che aveva fatto fortuna in America. Dopo essere stati chiusi per decenni, hanno recentemente riaperto le loro porte al pubblico. Attraversando il cancello monumentale con pilastri in pietra, si entra in un giardino disposto a terrazze, perfetto per rilassare il corpo e la mente.
3) Benessere aristocratico
Grazie al clima mite, alla vegetazione rigogliosa e all’aria pura che si respira, merito dei venti particolari che soffiano sul territorio, Opatija ha un effetto rilassante e alleviante consigliato a chi soffre di stress e di disturbi cardiovascolari o di altri problemi causati dalla vita moderna. Non per niente l’aristocrazia europea l’aveva eletta come miglior destinazione per trascorrere le vacanze in sontuose ville e praticare la thalassoterapia. Il mare è fonte d’idratazione, regola gli ioni, ci rifornisce di vitamine, minerali, oligoelementi e amminoacidi, rafforza il nostro metabolismo e stimola il sistema immunitario. La thalassoterapia utilizza tutte queste ed altre proprietà del mare a scopi terapeutici. Tutte queste proprietà del mare vengono utilizzate a scopo terapeutico e anche per lo sviluppo di programmi di wellness & beauty. La maggior parte degli hotel sono dotati di Spa e centro benessere super attrezzati con sauna, bagno turco, piscine indoor e outdoor con acqua di mare riscaldata.
4) Ospiti illustri e red carpet
Numerosi i personaggi famosi che hanno soggiornato a Opatija, dall’imperatore Francesco Giuseppe I e la principessa Sissi, alla famosa ballerina americana Isadora Duncan che, mentre osservava le foglie di una palma sotto la sua finestra dell’Hotel Kvarner, trovò ispirazione per le sue coreografie. Dai musicisti Gustav Mahler, Franz Liszt, al violinista Jan Kubelik, allo scienziato Albert Einstein, e allo scrittore Anton Cechov. Inoltre i fratelli Lumière, inventori del cinema, filmarono proprio ad Abbazia una tempesta in mare. Inoltre la città ha attratto anche attori internazionali come Charlie Chaplin, Robert De Niro, Kirk Douglas. A Opatija esiste anche una Walk of Fame, un viale delle stelle, ideato alla fine del 2005 dall’agenzia per le relazioni pubbliche “Apriori komunikacije” con lo scopo di premiare simbolicamente coloro i quali nel campo dello sport, della scienza, cultura e arte hanno contribuito alla promozione della Croazia nel mondo.
5) Festival del Cioccolato e tanto altro
Tante sono le manifestazioni che si susseguono in città: dal Festival del Cioccolato che si svolge a dicembre nel Gervais Centre, tre giorni dedicati al cioccolato tutto made in Croatia. Poi l’Avvento con le luminarie, i chioschi che offrono cibo e vino e la musica dal vivo. Il Carnevale che inizia il giorno di S.Antonio Abate con sfilata dei bambini, e la Balinjerada, corsa di carretti con cuscinetti a sfera, in cui i coraggiosi partecipanti si lanciano in discesa in carretti ”fai da te”. Mentre i più grandi possono cimentarsi nel Taxi Balinjera. A giugno invece si svolge “RetrOpatija”, festival musicale che combina lo swing leggero con la musica rockabilly, riff rock, improvvisazioni jazz e ritmi elettronici delle discoteche a cui partecipano oltre a musicisti croati e stranieri, ragazze pin-up, ballerini, giocolieri e musicisti di strada, truccatrici e parrucchieri, motorini d’epoca Vespa e modelli di motore Tomos, Fiat 600 e altre automobili d’epoca.
6) Un giro al Mrkt
E’ il punto di ritrovo degli abitanti di Opatija. Nato alla fine del XIX secolo, quando visto l’incremento dei turisti, era aumentata la necessità di avere alimenti freschi. Il mercato coperto nacque nel 1898 costruito dalla ditta di Francesco Matiassi con uno stile architettonico che si inseriva perfettamente con gli edifici circostanti. Nel 1907 fu aggiunta la pescheria. A fare la spesa venivano anche persone che vivevano nei paesi vicini. Una tradizione che è rimasta fino ai giorni nostri, infatti tuttora si possono comprare frutta, verdura e fiori provenienti dagli orti e giardini dell’entroterra e altri prodotti tipici come miele e formaggio, mentre nella pescheria troviamo il pesce fresco dell’Adriatico.
7) Pesce e non solo
A Opatija si trova prevalentemente una cucina a base di pesce di mare. Non esiste proprio un piatto tipico della città, ma direi che potremmo eleggere la maneštra di calamari con verdure, fagioli ed orzo come tale. Un vero comfort food: gustosa e soddisfacente. Io l’ho mangiata al Bistrot Yacht Club, locale in stile marinaro, nel porto di Abbazia, dove ho provato anche degli ottimi spaghetti con le vongole. Tra i piatti della tradizione istriana troviamo il Brodet, brodetto con filetti di pesce fritto o alla griglia e pomodoto, la Buzara, una specie di zuppa di pesce condita con pomodoro e insaporita da spezie; i fuži, in italiano fusi, che consistono in triangoli o losanghe di pasta, arrotolati attorno al manico di un cucchiaio di legno e saldati con una leggera pressione delle dita, e poi tagliati a losanghe. Si mangiano conditi con sughi di carne, ma il top è con il tartufo. Sempre per quanto riguarda il pesce alla Taverna Tramerka, nel pittoresco villaggio di Volosko, potete gustare piatti di pesce fresco a seconda del pescato del giorno. Mentre l’indirizzo giusto per mangiare la carne è il ristorante Ružmarin, si può scegliere se cenare al ristorante o al cantinone, entrambi accoglienti. Sempre per chi ama il pesce, ma in versione gourmet al ristorante del Design Hotel Navis, con terrazza panoramica direttamente sul mare, propongono ampia offerta di pesce fresco e piatti tipici istriani, reinterpretati in modo raffinato. Tra i dolci da assaggiare a Opatija, la torta Camelia, a base di fichi, mandorle, carrube, uvetta, arance, marzapane e cioccolato.
8) Dog Beach
Opatija ha un occhio di riguardo per i cani e anche per i loro padroni. Esiste infatti una spiaggia dedicata ai nostri amici a quattro zampe, attrezzata con tutto ciò che serve per la cura del “migliore amico dell’uomo”. Separata dai tratti di spiaggia adiacenti mediante barriere naturali, sul lato che guarda alla passeggiata lungomare è delimitata da un recinto dotato di alcuni cancelletti. Oltre a una serie di requisiti per l’igiene dei cani, la spiaggia è dotata anche di docce che permettono ai loro padroni di risciacquarli dopo che hanno giocato tra le onde del mare.
9) Cittadine storiche
Nei dintorni di Abbazia, lungo la passeggiata vi sono alcune cittadine che meritano di essere visitate, a cominciare da Volosko pittoresco borgo di pescatori, il cui piccolo porto di pescatori è chiamato mandrać (mandracchio) che oggi rappresenta un palcoscenico per esibizioni di gruppi vocali klape e spettacoli di musica jazz, ed anche per eventi artistici. Ika, con solo un centinaio di abitanti, che vivono di pesca, cantieristica e turismo è anche il centro accademico di tutta la riviera in quanto ospita la famosa Facoltà di management turistico e alberghiero, con centinaia di studenti provenienti da tutta la Croazia e dall’estero. Mentre Lovran, il cui nome deriva da alloro, laurus nobilis, che cresce abbondantemente nei boschi sempreverdi della città e nei dintorni, è una città con una tradizione turistica centenaria ed un bel centro storico ed è il paese più antico sorto ai piedi del Monte Ucka o Monte Maggiore.
10) Souvenir da Opatija
Cosa portare a casa da Opatija? Sicuramente una bottiglia di Terranino, liquore a base di vino rosso Terrano, spezie e ciliegie, (attenzione crea dipendenza 🙂 oppure chi preferisce la grappa c’è la rakija: tra le più conosciute la Sljivovica, acqua vite a base di prugne diffusa ovunque nel paese, ma originaria della Slavonia, la Loza, grappa di vinacce ad alta gradazione, e la Trauarica, grappa a base di erbe. In alternativa o insieme potete optare per la torta Camelia che, grazie ai suoi ingredienti, si mantiene anche per 30 giorni.
Info: VisitOpatija
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