Prima del Torcolato - Vendemmia 2016
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Prima del Torcolato – Vendemmia 2016

La Prima del Torcolato, giunta alla XXII edizione, è un appuntamento a cui non si può mancare.

La manifestazione si è svolta lo scorso week end in una Breganze fredda, ma con un bellissimo sole. Nel pomeriggio sono stata a visitare due aziende biologiche: Contrà Soarda e Villa Angarano di cui parlerò in due post a parte.

La sera si è svolta la cena con alcuni produttori presso la trattoria Al Cappello con un menu tipico del luogo: Sopressa nostrana Dop, formaggio Asiago e polenta, tagliatelle fatte in casa alla breganzese ovvero con ragù di Toresàn (per chi non lo sapesse i Toresàn sono i piccioni di torre -in dialetto veneto toresàn- che non hanno ancora iniziato a volare) e Toresan allo spiedo. Infine come dolce biscotti vari con Torcolato.

La mattina seguente, dopo aver soggiornato all’agriturismo Dai Gobbi di Fara Vicentino (Vi), mi sono recata presso la sala del Portico DiVino della Cantina Maculan dove si è tenuto il convegno “Vini e formaggi: i perché” che ha visto tra i relatori il sommelier Paolo Lauciani e Fausto Maculan, proprietario dell’omonima azienda e presidente della Strada del vino Torcolato e dei vini di Breganze.

Paolo Lauciani, all’interno del convegno, ha condotto una provocatoria degustazione: i formaggi Asiago abbinati a Coca Cola, birra Peroni, Breganze rosso e Torcolato. Indovinate l’abbinamento migliore?

A seguire il consueto pranzo nella fruttaia della Cantina Maculan, dove è stato servito il seguente menu: sopressa Dop con polenta ia ferri e formaggio Asiago d’allevo Dop, risotto con radicchio di Treviso mantecato con formaggio Asiago stravecchio e macaroni del Merlin Cocai (una sorta di gnocchi) con speck di Asiago a cubetti e burro fuso. Come secondo guanciale di manzo basamina brasato al cabernet di Breganze su polenta di Marano, patate al forno e broccolo di Bassano gratinato. Conclusione in dolcezza con la colomba di Loison con crema di Torcolato. Il tutto accompagnato dal vino dei produttori del consorzio, ogni tavolo ospitava due produttori, al mio c’erano Franca della cantina Firmino Miotti e Giovanna di Villa Angarano.

Dopo la firma della bottiglia (tutti gli anni i giornalisti firmano la bottiglia vuota che verrà ritirata dopo due anni, con il Torcolato prodotto con le uve della vendemmia 2016) tutti in piazza Mazzini per l’investitura dei nuovi confratelli, la nomina dell’Amico del Torcolato, il sommelier Paolo Lauciani e dell’Ambasciatore del Torcolato 2017, l’imprenditore Paolo Pedon.

E poi l’evento clou: la prima spremitura de dell’uva vespaiola della vendemmia 2015, un momento di festa e di gioia per tutti, allietati da canti e balli.

Ne ho già scritto tanto, ma per chi ancora non lo sapesse ricordo che il Torcolato, conosciuto anche come l’oro di Breganze, è chiamato così perché viene prodotto con uva appassita, accuratamente selezionata, i cui grappoli vengono fatti appassire per mesi legati a degli spaghi e attorcigliati, cioè “torcolati”, a travi di legno. Durante questo periodo, gli acini perdono buona parte dell’acqua in essi contenuta favorendo la concentrazione zuccherina. Successivamente le uve subiscono una lenta torchiatura che permette di ottenere un mosto dorato. Lenta è anche la fase di fermentazione, dopo la quale in vino viene posto in piccoli botti di rovere dove rimane per un periodo che può andare da un anno a 24 mesi per i vini di ottimo livello. Servono ben 100 chilogrammi di uva per ottenere circa 25 litri di vino.

Si abbina a formaggi erborinati, stagionati e saporiti, paté, e anche alla pasticceria secca. Di recente io l’ho abbinato al sushi e devo dire che è mi è piaciuto. Provare per credere!

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