Spaghetti alla bolognese di Piero Valdiserra
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Gli Spaghetti alla bolognese di Piero Valdiserra

Ho ricevuto il libro due giorni fa, era partito il 12 dicembre 2016, sì ci ha messo un po’ ad arrivare, dentro c’era la dedica dell’autore ed un biglietto.

Oggi ho pensato di chiamarlo per ringraziarlo a voce ed ho saputo che Piero Valdiserra è mancato una notte dei primi giorni di gennaio. Anche se non lo conoscevo di persona, ci eravamo sentiti solo via mail e per telefono, sono rimasta colpita dalla notizia.

Nel suo libro “Gli spaghetti alla bolognese: l’altra faccia del tipico”, Piero affronta il tema del piatto più conosciuto al mondo non declinandolo in una serie di ricette, ma come proposta di marketing territoriale.

Gli spaghetti alla bolognese non esistono, insomma non è un piatto tipico di Bologna, ma esiste però il ragù alla bolognese. Quindi perché non farne un vettore di promozione della città? E’ questo il messaggio lanciato da Piero Valdiserra che sostiene, dovrei dire sosteneva ma non mi riesce,  “il brand c’è già, non ci sarebbe bisogno di investire sul nome e potrebbe diventare un grimaldello per raccontare i tesori autentici della gastronomia bolognese”.

Sostengono la sua tesi alcuni chef come Max Poggi che ricorda che la sua bisnonna condiva i maccheroni durante la settimana con un po’ di ragù avanzato o Bruno Barbieri che li aveva inseriti nel menù di uno dei suoi locali. A settembre del 2016 l’avvocato Gianluigi Mazzoni e lo chef Stefano Boselli, hanno depositato la ricetta, dopo aver trovato nella bassa bolognese alcune prove sull’esistenza degli spaghetti bolognesi, le nonne e le mamme erano infatti solite usare un po’ del ragù rimasto dalla domenica, a cui aggiungevano soffritto, concentrato di pomodoro e qualche verdura, creando così un gustoso piatto “di recupero”. Oltre che la Balla degli Spaghetti alla Bolognese, un gruppo di amici che ha deciso di difendere la causa di questo piatto tanto screditato, raccontandone le numerose possibilità soprattutto nel campo del turismo.

Valdiserra scrive nel suo libro: “Winston Churchill diceva “le stupidaggini degli altri, potrebbero rappresentare la tua opportunità”, e prosegue “sugli spaghetti alla bolognese ne sono state dette e scritte tante di stupidaggini, ma proprio la lettura di queste ha consentito di dare una nuova lettura di questo piatto internazionale”.

Se un turista viene a Bologna o in Italia e chiede un piatto di spaghetti bolognesi e noi lo assecondiamo, stiamo mettendo le basi per un rapporto sano e proficuo anche per la promozione delle paste fresche come lasagne, tortellini, tagliatelle e fettuccine.

Non credete?

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