E’ stato presentato all’Hotel Milano Scala “Tentazioni Contemporanee” il libro, edito da Trenta Editore, di Michelino Gioia, chef executive stellato del ristorante The Cesar dell’Hotel La Posta Vecchia.
Michelino Gioia nato a Castelpagano in provincia di Benevento, da una famiglia numerosa, è l’ultimo di quattro fratelli, e poco abbiente, viene spronato dai fratelli a continuare gli studi. Si iscrive all’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione Le Streghe, e capisce che quella è la strada da seguire. Matura diverse esperienze in diversi hotels della Penisola, fino ad approdare al Baglioni di Bologna che segna per Michelino, il salto dall’ospitalità di medio livello all’hotellerie di lusso che non abbandonerà più, quando nel 1998 entrerà come capo partita nella cucina del Pellicano Hotels, guidata da Stefano Di Salvo.
Quando nel 2001 Di Salvo lascia il Pellicano per una nuova avventura con la catena Hyatt in Asia, Michelino Gioia non si sente ancora pronto a subentrargli e rimane per un’ulteriore stagione come sous chef di Antonio Guida. L’anno dopo, quando gli viene proposto di diventare chef dell’altra struttura della proprietà, immagina di non poter rifiutare un’altra simile occasione in così poco tempo e accetta l’offerta.
Quando entra dal cancello della Posta Vecchia, pensa che potrebbe raggiungere la stella Michelin nel giro di cinque o sei anni, e infatti nel 2007 arriva la tanto ambita stella. Ora sta lavorando per ottenere la seconda. Con i suoi piatti ha dato nuovo lustro e una nuova identità alla cucina dell’hotel, in un progetto che ha visto anche l’apertura del The Cesar, battezzato così prendendo ispirazione da un frammento di una titolatura imperiale del I secolo d.C. esposto nell’antiquarium della villa.
Cucina mediterranea con tecniche francesi. E’ così che Michelino sintetizza la sua filosofia di cucina. Il pesce è il protagonista principale, ed anche i suoi ingredienti del cuore non possono che profumare di sole e salsedine: basilico, timo, limone olio extravergine d’oliva. E l’anguria, simbolo dell’estate per eccellenza, che propone agli ospiti in ogni occasione, sia nei piatti di frutta fresca che sottoforma di centrifughe e di sorbetti.
Dalla sua terra ha portato la mozzarella e il pomodoro. dalla Toscana, che lo ha ospitato a lungo, la predilezione per la carne di piccione, mentre della tradizione culinaria laziale e romana predilige l’uso dei tagli del quinto quarto.
Sembrerebbero sapori lontani dalla filosofia di cucina light di Michelino Gioia, ma c’è un concetto che ricorre costantemente nelle parole dello chef: eleganza. Uno stile di cucina che propone piatti leggeri e salutari senza rinunciare al gusto.
In questo libro sono raccolte sessanta ricette tra antipasti, primi e secondi piatti e dessert.
Michelino, durante la serata di presentazione, ci ha dato un assaggio delle sue creazioni, con un live show cooking, preparando insalata vegana e calamaretti farciti di granseola e crema di topinambur alla vaniglia.
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