Non fatevi ingannare dal titolo, “Passione Extravergine” non è il solito libro di ricette gourmet. Ma è la biografia di Tano Simonato, chef e patron del ristorante Tano passami l’Olio,
la storia della sua vita suddivisa in capitoli e corredata di ricette che ne hanno fatto e fanno parte.
Il libro, secondo me, si sarebbe potuto chiamare, parafrasando il titolo di in noto libro “50 sfumature di olio”, perché Tano è un grande estimatore dell’olio extravergine di oliva, tant è che in cucina lui non usa né burro, né soffritto, e nemmeno panne. Un vero purista.
Ho avuto il piacere di presentare il libro a Crema presso il ristorante Il Ridottino, davanti ad un pubblico attento e molto interessato e “rapito” dal modo di porsi di Tano che “non se la tira” ed è un uomo semplice, genuino, che usa come spessissimo, come intercalare, rivolgendosi al prossimo, il termine barlafüs, che in milanese significa sciocco – buono a nulla.
Ha cominciato a cucinare giovanissimo per necessità, doveva infatti badare ai tre fratelli più piccoli, mentre la madre e la sorella maggiore andavamo a lavorare per mantenere la famiglia, rimasta senza capofamiglia.
Poi la passione prende il sopravvento e lui capisce che cucinare è quello che veramente desidera fare nella vita. In seguito ad alcune incomprensioni con la madre, in merito alla sua cucina, per lei troppo moderna e anche un po’ strana, per 17 anni Tano sceglie di fare il barman. Finalmente nel 1995 realizza il sogno della sua vita: aprire il suo ristorante: Tano Passami l’Olio. Ma le soddisfazioni non sono finite qui. Nel 2008 la guida Michelin gli assegna la tanto ambita stella, riconfermata tutti questi anni.
Ma il riconoscimento più grande arriva dalla mamma Giuditta, che un giorno si decide finalmente a far visita al suo ristorante per provare la sua cucina e gli dice: “barlafüs…tel set che te set vegnuu propri bravo”.
Dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna, nel suo caso di Tano è Nadia, sua moglie da più di 30 anni, oltre ad essere compagna nel lavoro, ed è la persona con cui ha condiviso la nascita di tanti piatti. Come quella volta che di notte, folgorato da una ricetta, il crottin de chévre, la svegliò e il giorno successivo successivo, lei dopo averla assaggiata, gli ha detto: “se hai sempre idee così puoi svegliarmi tutte le notti!”
Nel libro dedica un capitolo alle persone, in cui parla di un’altra persona che oltre a Nadia, è un punto di riferimento nella sua vita: il figlio Sebastiano. Un ragazzo che, purtroppo, è autistico, ma che saltuariamente lo aiuta in cucina in compiti semplici.
E racconta anche dei tanti personaggi famosi che sono passati dal suo locale con relativi divertenti aneddoti.
Insomma un libro molto piacevole, con ricette che i più bravi potrebbe cimentarsi per realizzarle a casa, e che può essere anche un’idea regalo per il prossimo Natale.
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