Oggi inauguro uno nuova rubrica: il Questionario di Proust, da me adattato in versione enogastronomica.
Per chi non lo sapesse il Questionario di Proust era un gioco di società in voga nei salotti del XIX secolo, una specie di antenato dei test della personalità fatti per divertimento. Marcel Proust non l’ha inventato, lo ha solo reso celebre partecipando al gioco. Io l’ho rivisitato in versione enogastronomica.
I primi ad essere intervistati sono colei che nel 2010 è stata premiata come la Signora della Cucina Italiana, ovvero Nadia Santini chef del ristorante Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio (Mn), e il primogenito Giovanni.
Nadia Santini piace, oltre che per le sue grandi qualità di cuoca, anche perché è semplice, modesta, quasi timida oserei dire. Una donna che ispira simpatia e fiducia, doti che rispecchiano la sua cucina: semplice ma nobile, legata al territorio, dove i sapori si distinguono singolarmente. E riportano alla mente, proprio come le madeleines di Proust, lontani e piacevoli ricordi che sembravano persi.
Giovanni rappresenta la seconda generazione della famiglia, ha cominciato dall’età di 15 anni a frequentare la cucina ed ora affianca a tempo pieno la madre. Laureato in Scienze e tecnologie alimentari, da quasi un anno appartiene ai Cavalieri della Cucina Italiana, l’associazione che riunisce 15 grandissimi chef del nostro paese che si riconoscono in valori quali rispetto e lealtà, per tutelare e promuovere, insieme, la cucina italiana. E’ sposato con Valentina, che lavora nel ristorante dal 2007 e si occupa della sala insieme ad Antonio e Alberto, il secondogenito. Hanno avuto un maschietto l’estate scorsa: Lorenzo. Chissà che un giorno non diventi chef anche lui…
Il tratto principale del tuo carattere?
N.: Mi ritengo una persona tenace, un po’ testarda, che si sa accontentare di cose semplici
G.: L’onestà
La qualità che preferisci in un collega uomo?
N.: La sobrietà e l’onestà intellettuale
G.: La schiettezza
E in una collega donna?
N.: L’onestà intellettuale e la fantasia
G.: La cura nei dettagli
Quello che apprezzi di più nei tuoi clienti?
N.: L’atteggiamento di recepire le nostre preparazioni
G.: Il sorriso quando arrivano e quando partono
Il tuo principale difetto?
N.: Troppi per elencarli
G.: Permaloso con chi non è sincero
Il piatto per il quale vorresti essere ricordato?
N.: Astice in gelatina di champagne e anguilla marinata in carpione
G.: Mi piacerebbe essere ricordato per il lavoro fatto sulla pasta all’uovo
L’ingrediente preferito in cucina?
N.: Lo zenzero
G.: Sedano
E quello che proprio non sopporti?
N.: I prodotti non di stagione
G.: La rapa rossa
L’incontro che ti ha cambiato la vita?
N.: L’incontro con mio marito Antonio
G.: L’incontro con mia moglie Valentina
Il tuo piatto preferito da cucinare?
N.: I piedini di maiale con le verze
G.: Adesso: gnocchi di patate con salsa di asparagi, rombo marinato al sale, capperi, olive e carciofi croccanti
Il tuo piatto preferito da mangiare?
N.: Zuppa di cozze della Bretagna di Paul Bocuse
G.: Tortelli di zucca
La cosa che proprio non mangi?
N.: Il tartufo nero
G.: Le mangio, ma non vado pazzo per le animelle
Lo chef che ammiri di più?
N.: Paul Bocuse, Pierre Troisgros, Paul Haeberlin: tre miti
G.: Paul Bocuse
Un libro di cucina da cui prendere spunti?
N.: Per degli spunti storici, le “Ricette Regionali Italiane” di Anna Gosetti della Salda
G.: Le “Ricette Regionali Italiane” di Anna Gosetti della Salda
Se non facessi lo chef?
N.: Non ho mai pensato ad altro
G.: Farei l’agricoltore
Il tuo sogno nel cassetto?
N.: Un giro del mondo con mio marito Antonio e l’apprendimento della lingua tedesca
G.: Un lunghissimo viaggio in moto
La colonna sonora per una cena speciale?
N.: Lucio Battisti, Gianni Morandi e Umberto Smaila
G.: Get Lucky (Mark Knopfer album)
Un viaggio enogastronomico: dove?
N.: Francia
G.: Francia, Borgogna e Alsazia
Il sapore o il profumo in grado di evocare ricordi della tua infanzia?
N.: La campagna e le malghe di montagna
G.: In cucina:menta e rosmarino, in campagna: fieno nei campi
Il tuo motto?
N.: Serenità, serietà, lavoro e sperimentazione
G.: Vivi e lascia vivere
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