La Trattoria del Fulmine è una vera e propria istituzione. Si è già scritto molto, ma non è mai abbastanza, perché ogni volta che si pranza o cena da loro è sempre una piacevole sorpresa, una scoperta di sapori, profumi, in un crescendo di gusti che sembra non avere mai fine. È la tipica e classica trattoria di campagna, ma con una marcia in più per l’eleganza che si respira.
Trentacinque coperti all’interno e una trentina nel bel dehors per l’estate. Aperta nel 1923 dal padre di Gianni Bolzoni e rilevata da lui e dalla moglie Clemi Lupo Stanghellini nel lontano 1963, da 20 anni ha una stella Michelin che i proprietari sono riusciti a mantenere nel tempo grazie alla passione, la professionalità, la bravura, la costanza e la cortesia che li contraddistingue.
La trattoria del Fulmine è presente nelle principali guide ristoranti italiane e rappresenta il gotha della ristorazione locale e non solo, perché i loro clienti arrivano oltre che dalle province limitrofe anche dall’estero. Mi accolgono con un aperitivo di benvenuto a base di polpettine e grana padano accompagnato dallo champagne J.M. Gobillard & fils rosé millesimé 2006 cuvée prestige, ed inizia così il mio viaggio paradisiaco nei sapori della tradizione cremasca. Gianni mi fa assaggiare due antipasti: un’insalata di filetto di salmone Balik al rosso d’uovo e panna acida, e del baccalà mantecato con patate e caviale fresco su un letto di salsa di pomodoro crudo. A seguire un primo piatto tipicamente autunnale: tagliolini freschi con un’abbondante grattugiata di tartufo e rosso d’uovo. E come secondo una millefoglie di patate, funghi porcini al fegato grasso d’oca, una vera goduria per il palato. Entrambi abbinati ad un ottimo Barbaresco riserva 2005 vigneti in Montestefano dei Produttori del Barbaresco, bottiglia numerata, la 13316 di 14616. Dulcis in fundo: marron glacé con cioccolata calda e panna fresca che mi lascia senza parole.
Nel menù aggiornato stagionalmente si trovano principalmente piatti della tradizione cremasca cucinati in modo esemplare e con materie prime di ottima qualità: paté di pernice fegato d’oca e tartufo con salsa al Picolit; culatello di Spigaroli, salame cremasco e coppa delle colline di Broni; vitello in salsa tonnata; insalata di carne all’albese; insalata calda di testina di vitello e fagioli in salsa verde; terrina di fegato grasso d’oca con salsa al Ramandolo; galantina d’anguilla con erbette e vellutata di cipolle al vino bianco e zafferano; vellutata di fagioli con ragù di vongole veraci; minestra riso, verze, fegatini di pollo e raspadura; riso al radicchio rosso mantecato con vecchia toma piemontese; riso ai pistilli di zafferano con rognoncino di vitello trifolato; pappardelle con cipollotto, porri e guanciale di maiale; ravioli d’anatra con burro al fegato d’oca; i tortelli all’amaretto (cremaschi); zuppa di zucca e porri con l’amaretto; risotto con la verza, pasta di salame e pistilli di zafferano; crema di patate con lumache alla lombarda; carré d’agnello all’aceto balsamico al profumo di erbe e vino rosso; filetto di manzo con salsa al Barolo; coscia d’oca con verza e polenta; faraona al profumo di timo e fondo di chiodini; ossobuco di vitello con gramolata di verdure e contorno di riso; anatra al vino rosso con profumo di spezie dolci; scaloppa di fegato grasso d’oca al vino Picolit con crema di patate; tiramisù con crema pasticciera al profumo di marsala; torta Paradiso con crema di mascarpone; parfait al torroncino con cioccolata calda.
Il pesce di mare viene cucinato esclusivamente su ordinazione preventiva. Ecco alcune proposte: Insalata d’astice fegato d’oca e tartufo, tartare di ricciola con confettura di cipolle e uva sultanina, tartare di gamberi con salsina ristretta di teste di gambero, spaghetti saltati ai gamberi rossi di Sicilia in riduzione di gamberi. Gianni Bolzoni in sala e sua moglie Clemi in cucina sono una bella coppia sia nella vita che nel lavoro, cresciuti, gastronomicamente parlando, alla scuola del compianto Franco Colombani dell’Albergo del Sole di Maleo, dal quale hanno preso molti spunti per le loro ricette.
Due persone semplici, molto gentili, garbate e discrete che sanno trasmettere sia con le parole, che Gianni usa per descriverli, che con i piatti che Clemi cucina, l’amore e la passione per questo lavoro che svolgono da più di quarant’anni.
Almeno una volta nella vita bisogna venire al Fulmine a mangiare e scoprirete che una sola volta è poco.
TRATTORIA del FULMINE
Via G.Carioni 12/a
26017 Trescore Cremasco (Cr)
Tel.0373-273103
Giorno di chiusura: domenica sera e lunedì e martedì
P.S.: non andavo al Fulmine da almeno 13 anni, ed è stato talmente piacevole riscoprire questi sapori che il giorno dopo ero ancora di buonumore!
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