30 anni di Gran Selezione - Castello di Fonterutoli
Diario di una gourmet

Castello di Fonterutoli: l’evoluzione di un vino eccezionale

Un viaggio dei sensi nel Chiantishire è quello che si è svolto al Bulgari Hotel di Milano. 30 anni di “Gran Selezione” del Castello di Fonterutoli dell’azienda Marchesi Mazzei e la presentazione del Progetto Castello.

A condurre la verticale di Super Tuscan, Luca Gardini, nominato nel 2010 miglior sommelier del mondo e Filippo Mazzei, ceo dell’azienda. Otto le annate protagoniste della “Gran Selezione” Chianti Classico.

Si parte dal 1995, anno di nascita del Castello di Fonterutoli, Chianti Classico Riserva (90% Sangiovese e 10% Cabernet Sauvignon -imbottigliato nel luglio 1997 – 105.000 bottiglie prodotte) un vino evoluto ma ancora fresco. Si sentono le note speziate che identificano il terroir, profondo e molto calcareo, in bocca agrumato, ha un tannino morbido, compatto, tangibile. In conclusione un vino estremamente equilibrato.

Il secondo vino è il Castello di Fonterutoli Chianti Classico, classe 1999, (90% Sangiovese – 10% Cabernet Sauvignon – imbottigliato a luglio 2001 – 100.000 bottiglie prodotte) un’annata sottovalutata, un mix di equilibrio ed eleganza in evoluzione, si percepisce la delicatezza del frutto a polpa gialla, della pesca, anche qui è presente una nota speziata. In bocca entra potente, ma il tannino è bilanciato, molto sapido, un vino piacevole e che rimane. Gardini lo definisce “strepitoso”.

E’ del 2002 il Fonterutoli, a cui è stato tolto il “Castello”, (90% Sangiovese, 10% Merlot – imbottigliato nel febbraio 2004 – 200.000 bottiglie). Vino più ricco, con un’alta concentrazione del frutto, soprattutto mora e con una nota cioccolatosa. Il punto di forza è in bocca dove esce il frutto vivo.

Il Castello di Fonterutoli 2005 Chianti Classico (90% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon – imbottigliato a luglio 2007 – 70.000 bottiglie prodotte) è il quarto vino degustato, la parte “cupa” del Sangiovese.

Mentre la nota “bionda”, quella agrumata, più nuova, si riscontra nel Castello Fonterutoli 2007 Chianti Classico (85% Sangiovese, 36 biotipi, 15% Cabernet Sauvignon e Merlot – imbottigliato ad agosto 2009 – 80.000 bottiglie), prima annata che contraddistingue la nascita della nuova cantina e il relativo processo produttivo che rientra nel “Progetto Castello” e che dà vita anche alla nuova etichetta “Castello”.

Il Mix36 2008 IGT Toscana (100% Sangiovese da 36 biotipi, imbottigliato a luglio 2011, 3000 bottiglie) è il prodotto più sorprendente della degustazione, quattro decenni di selezione massale e clonale, trentasei biotipi diversi, un Sangiovese di razza pura. Si identificano tre o quattro profumi netti tra cui la fragola matura, la nota di alloro dei grandi Sangiovesi e un finale di cannella.

Seguito dal Fonterutoli 2009 Chianti Classico, di nuovo senza “Castello”, (90% Sangiovese, 10% Malvasia Nera, Colorino e Merlot – imbottigliato a giugno 2011 – 345.000 bottiglie) un vino di carattere, ricco e vivo che arriva subito al naso, con note di frutti rossi e speziate.

Il Castello di Fonterutoli 2010 Gran Selezione è l’ultimo vino presentato, che identifica al meglio i Chianti Classici d’eccellenza legati a criteri di selezione più severi, giusta e magnifica conclusione di questa verticale di grandi toscani. Un vino di stile, sentori di amarena e cuoio, e note finali di tabacco e caramello. Tannini fini, corpo pieno e finale pulito.

La verticale si conclude con un vino, come direbbero i francesi, hors concours, una chicca riservata ai pochi presenti rimasti: il Concerto di Fonterutoli 2011 (80% Sangiovese – 20% Cabernet Sauvignon) un vino vintage non solo nell’elegante etichetta, ma anche nel contenuto, perché prodotto con lo stesso procedimento di allora.

L’azienda Marchesi Mazzei nasce nel 1435 ed è giunta alla 27ma generazione. Dopo sei secoli la famiglia Mazzei, sotto la guida di Lapo, con i figli Filippo e Francesco, si dedica all’attività vitivinicola con impegno costante e innovativo nel rispetto del territorio. E’situata 5 km a sud di Castellina in Chianti (Siena) sulle colline che si affacciano sulla Val d’Elsa, nel cuore del Chiantishire. Conserva ancora oggi il suo aspetto originario di tranquillo borgo di campagna: poche case, la chiesa di San Miniato e la villa, costruita alla fine del 1500 al posto del castello fortificato. Attualmente copre una superficie complessiva di 650 ettari, di cui 117 di vigneti specializzati articolati in cinque zone: Fonterutoli, Siepi, Badiola, Belvedere, Caggio, poste tra i 230 e i 500 metri sul livello del mare con esposizioni a sud e sud-ovest.

Oltre ai vini, l’azienda produce anche due tipologie d’olio, una grappa e una linea di prodotti per la cura del viso e del corpo alla lavanda del Chianti.

Spero presto di poter andare a visitare l’azienda.

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