Quest’anno non avevo molta voglia di partecipare al Convivio. Le mie vibrazioni non erano positive ed infatti così è stato.
L’avventura è iniziata con quasi due ore di coda in autostrada per raggiungere Milano che dista solo 40 km. da dove abito. Finalmente arriviamo a Fieramilanocity, Claudio lascia me e Stefano davanti all’entrata, ma un gruppo di ragazzi della sicurezza ci blocca insieme ad altre persone per “far defluire all’interno i vip che sul red carpet vengono fotografati”. Però entrano F.S., C.P. e il marito G.G. e atri “famosi”. E noi chi siamo? Attorno a me tutti si lamentano. Ad un certo punto, stufi di aspettare, forziamo in massa il blocco ed entriamo.
Mi fiondo subito da Gucci, ma non c’è niente di interessante. Così giro tra i vari stand, mi basta un’occhiata veloce per capire che non c’è niente che m’interessi. Mi fermo dove si trovano i cosmetici ed acquisto dei solari, ma alla cassa il pos del bancomat e delle carte di credito va in tilt e così mi mandano insieme ad una ragazza anche lei con lo stesso problema, alle casse centrali. Alla cassa 1, “la più veloce” secondo la volontaria che ci ha accompagnato, la fila non va avanti e di nuovo tutti si lamentano. Anche la ragazza insieme a me dice che è uno schifo e che è la prima volta che succede in tanti anni e siamo quasi tentate di lasciare tutto lì e di andarcene. Mentre siamo in coda, arriva G.G. il quale riprende la cassiera dicendole “Ma non ce la fa a gestire una coda di 30 persone?” Io non resisto e gli spiego che non è colpa della ragazza, ma dei pos che non funzionano. Chiamano perfino i tecnici. Alla fine riesco a pagare e rientro. Visito lo stand del vintage e su uno scaffale adocchio una borsetta da polso di raso nero con perline, guardo il cartellino del prezzo: 30 euro ed è stata donata da una certa Warly Tomei. Decido di acquistarla. Alla cassa che stavolta per fortuna funziona, chiedo alla ragazza chi è la proprietaria, mi risponde che è di sopra alla cena con Franca Sozzani. Chissà a quanti e quali eventi sarà stata questa borsetta che ora mi appartiene.
Usciamo. Claudio, come al solito, è quello che ha comprato più di tutti. Affamati e stanchi andiamo in centro al Paper Moon dove ho prenotato un tavolo. Dopo cena facciamo due passi in via Montenapoleone e finiamo la serata al Bamboo Bar dell’Armani Hotel in via Manzoni. Io prendo un LLC, “Looks Like a Cosmo”. Buono.
La nostra serata è terminata. Quest’anno è andata in questo modo. Non ho trovato nulla di interessante da comprare. Meglio così. Ho risparmiato. Mi spiace per la charity, ma per parafrasare un detto “anno bisesto, Convivio funesto”. L’appuntamento è fra due anni…Au revoir Convivio.
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