In occasione della riunione con la nuova rivista online con cui collaboro e della tavola rotonda “Quelli che…a tavola con il web”, ho partecipato ad un’interessante degustazione di Soave presso il Consorzio Tutela Vini Soave.
La degustazione di ben venti etichette era alla cieca ed è stata condotta da Giovanni Ponchia, enologo del consorzio, ma ha visto la presenza anche di Alessandro Scorsone, mitico sommelier romano.
Prima Giovanni ci ha spiegato che avremmo dovuto riconoscere se il vino degustato era proveniente da un terreno di origine calcarea o basaltica o anche alluvionale e per poter fare ciò, ci ha illustrato le varie caratteristiche per poter distinguere la differenza.
I Soave, lo dice il nome stesso è un vino gentile, delicato. E’ ottenuto da uve di garganega e da una minima parte di trebbiano di Soave. Le sue caratteristiche principali sono quelle di essere un vino fresco, fruttato, pulito, brillante ed è abbinabile a diversi tipi di cibo, alcuni affermano che si può abbinare praticamente a tutto. Potrebbe sembrare solo un fresco vino estivo e infatti è molto gradevole berlo in questa stagione, ma il Soave ha una versatilità che è stata scoperta da poco, ma per fortuna ciò si è verificato. Il Soave si presta anche ad abbinamenti con cibi speziati e cucina orientale.
Ecco le venti bottiglie degustate, dal Doc classico al Docg superiore delle annate dal 2008 al 2011: Il Roccolo della cantina Le Mandolare 2011 B, Costeggiola di Guerrieri Rizzardi 2011 C SED, Il Casale di Vicentini 2011 C ALL, Monte Tenda di Marcato 2011 C SED, La Froscà di Gini 2011 B, Sereole di Bertani 2011 C SED, Vigneti di Castellaro di Cantina di Monteforte 2011 B, Motto Piane di Fattori 2011 B, Vigneto Sengialta di Balestri Valda 2011 B/C SED, Runcata di Dal Cero 2011 B, Vigna dfella Corte di Corte Adami 2010 B/C SED, Le Battistelle dell’omonima cantina 2010 B, Monte Carbonare di Suavia 2010 B, I tarai di Corte Moschina 2010 B, Monte Ceriani di Tenuta Sant’Antonio 2010 B/C SED, Carniga della Cantina del Castello 2010 C SED, Foscarin Slavinus di Montetondo 2010 B, Monte Stella di Le Mandolare 2009 B, Monte San Piero di Sandro De Bruno 2009 B e Auge di Villa Canestrari 2008 C SED.
Al primo turno ne ho indovinate 5 su 4. Poi 3 su 5. Quando abbiamo degustato le ultime 10 già non capivamo più nulla, non perché eravamo ubriachi ma perché non è facile riconoscere la provenienza terrena di un vino.
B sta per basaltico, C per calcareo, ALL per alluvionale e SED per sedimentario e indica i terreni di provenienza delle uve con cui è stato prodotto il vino. Sono undici i comuni in cui il Soave viene prodotto.
E’ stata veramente una bella e interessante esperienza perché mi ha dato l’opportunità di conoscere questo vino e le varie differenze che lo contraddistinguono a seconda della zona geologica di provenienza.
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