Identità Golose 2014
Diario di una gourmet

Identità Golose 2014

Identità Golose è la kermesse più attesa e più importante dell’anno del panorama enogastronomico non solo italiano, ma anche internazionale.

E anche questa decima edizione ha avuto una grande affluenza: 10.000 persone plasmate in tre, anzi quattro giorni considerando l’apertura di sabato del Milano Food&Wine Festival e il 40% di iscritti.

Il tema del 2014 è stato la Golosa intelligenza, ovvero, come ha spiegato Paolo Marchi, ideatore e organizzatore dell’evento: “Il cuoco deve essere intelligente e proporre una cucina che sia di sapore quindi golosa, ma anche di sostanza, leggerezza e di digeribilità. In pratica il piatto finisce nel momento in cui viene digerito, non quando hai finito di cenare. Per cui la Golosa intelligenza è salvare la parte piacevole, ma anche la salute”.

Ho iniziato il mio giro dallo stand del Consorzio Grana Padano, dove lo chef giapponese Key Fukada ha interpretato il formaggio con il piatto “Giardino vegetale” una mousse di Grana dai sapori orientali. Poi un assaggio dell’ottimo caviale Calvisius, rinomato caviale tutto italiano, e un bicchiere di Dosage Zero Ca’ del Bosco.

Poi da Riso di Pasta Viazzo con le ricette di Davide Oldani preparate dal suo chef Alessandro Procopio: riso di pasta salsa carbonara e polvere di prosciutto; e declinata anche in due originali versioni una salata riso di pasta soffiato alla barbabietola e senape e l’altra dolce al caffè e ricotta.

Al congresso, tra gli interventi più interessanti quello di Davide Scabin che, se l’anno scorso, ha presentato le lasagne per gli astonauti, quest anno, in collaborazione con il professore Matteo Goss dell’ospedale Molinette di Torino, prova a trovare soluzioni gastronomicamente appetibili per rispondere attraverso il cibo ed il piacere che provoca, a coloro che soffrono di varie patologie. La cucina intesa come terapia alternativa, con lo slogan “Food For Fighting” ovvero “more kitchen, less pharmacy”. Come lo definisce Paolo Marchi alla fine dell’intervento “Davide è dieci anni avanti”.

Una bella scoperta lo chef francese Jean-François Piège, che si siede al mio tavolo allo stand Felicetti. Il talentuoso Piège definisce il suo piatto: “Moderno non so. So che è buono.” E aggiunge “ Ogni piatto che preparo ha una base classica, che è la partenza per realizzare un piatto creativo.” Prepara una sella di capriolo rosolandola per pochi minuti in una padella con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva, poi la passa, delicatamente, su una griglia, dove al posto dei carboni roventi ci sono delle castagne calde che assorbono il calore dalla piastra. Completa il piatto con la zucca preparata in dversi modi, una salsa ricavata dalle ossa realizzata attraverso la procedura classica ed una polvere di castagne. Semplicemente squisito!

Altri assaggi qua e là: culatello e strolghino di Spigaroli, pane di Princi, cioccolato e marron glacé di Agrimontana.

Miglior chef dell’anno 2014 Heinz Beck, con questa la motivazione: “Abbiamo pensato di assegnare questo premio ad Heinz perché, seppur italiano di adozione, più di qualsiasi altro cuoco nazionale, da vent’anni a questa parte ha portato l’eccellenza ed i sapori del “Buon Paese” al di là dei confini geografici. Inoltre, Beck ha da sempre dimostrato un sincero interesse per gli sviluppi della cucina nell’ambito della salute e del benessere, con una lungimiranza unica”. Il teutonico Heinz, è simpatico e disponibile e lo dimostra quando ci incontriamo allo stand del Consorzio Grana Padano.

L’immancabile degustazione della pasta Monograno nello stand di Felicetti, alla quale non posso mancare. Dopo Piège, al suo posto si siede Riccardo Felicetti, il pastaio più sexy d’Italia. Racconterò della mia esperienza in un post a parte.

Al Molino Quaglia, Petra, un’altra golosa degustazione che racconterò in un altro momento.

E’ metà pomeriggio e ormai nelle sale è il delirio completo da tanta gente che c’è. Fra gastrofighetti, giornalisti spocchiosi, blogger che se la tirano (ma per fortuna tutti questi elementi sono in minoranza rispetto alla massa) il pomeriggio prosegue nel salone accanto che ospita il Milano Food&Wine Festival, dove assaggiamo lo Champagne Encry e mentre siamo in coda per scegliere i dolci di “Da Vittorio” il TG3 Lombardia riprende me e Marina, ecco ora mi vedranno tutti in prima serata e così tout le monde saprà che sono una golosa vera gourmet. D’altra parte se vuoi fare la critica gastronomica devi mangiare, non basta solo assaggiare.

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