CLASSICO E MODERNO, New York , USA, © 2014 Giulio Andreini
Fotografia

“Il Senso delle Altezze” secondo Giulio Andreini

Giulio Andreini, fotografo toscano, torna con una nuova mostra intitolata Il Senso delle Altezze – Due mondi a paragone, dove il tema spazia dai grattacieli di New York alle cupole d’oro dei templi della Birmania, dove l’uomo si misura con le sue stesse opere.

FOTOGRAFANDO LA CITTA', New York, USA , © 2014 Giulio Andreini

FOTOGRAFANDO LA CITTA’, New York, USA , © 2014 Giulio Andreini

Alcuni grattacieli sono recenti, altri costruiti all’inizio del secolo scorso. Questi imponenti edifici che dominano Manhattan sono geniali opere di design, firmate da celebri architetti e caratterizzano il celebre skyline di New York. Un’infinità di mattoni, cemento, acciaio e vetro racconta l’eccellenza tecnica, ma rivela anche ostentazione di ricchezza, grandezza e potere. I passanti sembrano minuscoli, sopraffatti dall’immensità che li sovrasta, conferendo una misura alle maestose costruzioni: da un lato celebrano l’ingegno umano, dall’altro ne evidenziano la fragilità di fronte all’imponenza della propria creazione. Dietro migliaia di finestre si nascondono innumerevoli appartamenti e uffici abitati e vissuti da altrettante persone. L’immaginazione si riempie di domande: chi sono quelle persone dietro quelle finestre? Quali storie le hanno portate lì, proprio in quel grattacielo e non in uno degli altri? Ogni edificio si trasforma in un microcosmo, una comunità di vite intrecciate per destino o casualità.

LA CANOA, Lago di Inle - Birmania, 2018 © Giulio Andreini

LA CANOA, Lago di Inle – Birmania, 2018 © Giulio Andreini

Altrove, i Templi Buddhisti della Birmania si slanciano con le loro cupole dorate. Larghe alla base, si assottigliano nel loro cammino verso il cielo, con punte sottili che sembrano aspirare a un’ulteriore ascesa. I moderni grattacieli di Yangon, sedi di banche e uffici, appaiono prestati da un’altra cultura e non incarnano lo spirito del luogo. Perdono significato di fronte alla cupola grandiosa della Pagoda Shwedagon: anche se fossero più alti, non potrebbero eguagliare ciò che rappresenta. Qui le persone, piccole ma protette, si muovono attorno agli stupa e ai templi, accolte dalla maestosa struttura che le sovrasta. La ricchezza appare senza ostentazione, la forza senza potere e la venerazione senza sottomissione. L’altezza non è mero simbolo di grandezza, ma aspirazione, secondo una tradizione architettonica e culturale millenaria, conservatasi fino a oggi.

Chi è l’autore

Giulio Andreini è un fotografo e giornalista professionista. Nasce a Siena nel 1959, dove si laurea in Antropologia. E’ specializzato in reportage geografici, etnologici, di argomenti artistico-culturali e di news, e sono stati pubblicati sulle più importanti riviste europee ed internazionali, come Focus, Geo, Smithsonian MagazineNational GeographicVolta ao Mundo, Corriere della Sera, L’EquipeEl MundoRutas del MundoEl PaisAbenteuer und ReisenMerian. Dal 1987 al 1992 ha collaborato come fotoreporter per il dipartimento libri del Touring Club Italiano e per la rivista geografica Vie del Mondo, pubblicata dal Touring Club Italiano con la partnership del Traveler Magazine della National Geographic Society, per la quale ha prodotto numerosi reportage in Italia, Grecia, Jugoslavia, Germania, Filippine. Ha viaggiato in tutto il mondo con le sue macchine fotografiche, naturalmente.

Il Senso delle Altezze – Due mondi a paragone di Giulio Andreini

Galleria Fotografica Paoletti
Strada Maggiore 14B
Bologna

Dal 4 al 13 Aprile 2025

Photo Credits Cover CLASSICO E MODERNO, New York , USA, © 2014 Giulio Andreini

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