Duecento anni e non sentirli.
E’ l’età del ristorante Cacciatori, dal 1818 gestito dagli stessi proprietari, la famiglia Milano, prima Carla, Giancarlo e la nonna Maria, oggi Massimo e Federica.
Per celebrare questo speciale bicentenario, i proprietari hanno organizzato un pranzo dedicato solo a giornalisti di settore a cui io ho partecipato.
Quando sono arrivata la mia prima impressione è stata di trovarmi in un angolo di pace, lontano “dalla pazza folla”.
Il locale è situato nel centro storico di Cartosio, un paesino di 750 anime in provincia di Alessandria, circondato da da una verde campagna collinare ed offre un’ottima cucina tradizionale piemontese, dai sapori autentici, che, pur rinnovandosi, non si distacca dal passato.
Massimo Milano si occupa della sala e gestisce la cantina con ben 360 referenze di prestigio, mentre la moglie Federica Rossini è la regina della cucina, in simbiosi con la stufa a legna con la quale cuoce buona parte dei piatti che prepara. Originaria di Tortona, con una formazione di analista sensoriale, tra cui un Master all’Università Cattolica di Piacenza, ha appreso dalla suocera le ricette che sono state tramandate da due secoli dalle donne di famiglia, custodi di una cucina con gli ingredienti del territorio, del Monferrato e delle Langhe, ma anche della vicina Liguria che dista solo 39 chilometri, e le ha fatte sue, reinterpretandole in chiave moderna.
Si parte con un aperitivo sotto la pergola del delizioso dehors, con vista sulla colline acquesi, a base di salame di Tortona, battuta di Fassona piemontese al coltello e una buonissima focaccia, accompagnati dallo Champagne Billecart – Salmon Brut Réserve.
La scelta di questo champagne non è stata fatta a caso, la Maison ha infatti appena festeggiato i 200 anni, particolare che l’accomuna con il ristorante Cacciatori.
Il menu è iniziato con peperone di Carmagnola farcito con salsa tonnata, zucchine ripiene e frittata di erbe di San Pietro.
Poi raviolini al burro e salvia e tagliolini all’uovo con pomodoro, prezzemolo e aglio.
Come secondo pollo alla cacciatora, uno dei piatti cult del locale, che forse andrebbe chiamato, come suggerito da un collega presente, pollo Cacciatori. Ricetta semplice e contadina, ma realizzato comme il faut.
Conclusione in dolcezza con un fresco gelato alla frutta, alla pesca e al lampone e una crostata di pasta frolla con marmellata di albicocche, mele, pinoli e uvetta. Tutto fatto in casa da Federica. Così come i lunghi grissini fragranti e la focaccia che ho già citato.
Piatti semplici, ma sublimi, così li ho definiti io. La dimostrazione che la riuscita di un buon piatto non dipende dall’uso o dalla combinazione di ingredienti strani e non deve essere per forza elaborato, la bravura sta nel realizzare un piatto semplice, ma elevandolo a gourmet. Proprio come quelli che assaggiato dai Cacciatori.
Gli altri vini abbinati: Champagne Brut Rosé Billecart-Salmon, il Timorasso Derthona Sterpi 2012 dei Vigneti Massa e Barbaresco Gaja 2015.
Il menu del Bicentenario, degustato in anteprima da me e da alcuni colleghi, verrà proposto in carta fino alla fine dell’anno.
Al pranzo era presente Walter Massa, “padre” del vitigno autoctono Timorasso, che lo coltiva dagli anni ’80 e ne ha fatto la storia grazie ad una geniale intuizione sulla sua potenzialità.
Il ristorante Cacciatori è una delle attività più longeve d’Italia, lo testimonia all’entrata del ristorante una copia appesa alla parete della Regia Patente, attribuita il 2 ottobre del 1818.
Ma la presenza della famiglia Milano a Cartosio risale a molto prima, al 1642, anno in cui si sono registrati in paese, come attestato da incartamenti ritrovati in Comune.
Il locale è stato ristrutturato in due tranche: nel 1985 e nel 2018 dall’architetto Piero Castellini Baldissera, che lo ha valorizzato con nuove forme, alcuni pezzi di design come le poltroncine di pelle rossa e l’uso di uno speciale parquet di legno chiaro taylor made.
Raffinata la mise en place con i piatti bianchi e blu di Richard Ginori, creati apposta per il ristorante, bicchieri Zafferano, tovagliato di Rivolta Carmignani e le posate di Broggi.
A disposizione degli ospiti, che dopo cena vogliono fermarsi a dormire, al piano di sopra ci sono 10 camere.
Accanto al dehors un piccolo orto con le erbe aromatiche. Insomma non manca proprio nulla!
Il ristorante fa parte delle Premiate Trattorie Italiane, gruppo di locali a conduzione familiare, premiati dal tempo, dagli anni e dalla clientela, con l’obiettivo di salvare la tradizione innovandola e proiettandola nel futuro.
L’intento di Massimo e Federica è di far sentire l’ospite non in un ristorante, ma come se entrasse in una casa. E devo dire che ci sono pienamente riusciti.
Ristorante Cacciatori
Via Moreno, 30
Cartosio (Al)
Tel. 0144 40123
Chiuso mercoledì e giovedì
www.cacciatoricartosio.com
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