invito Cantina Negrar
Diario di una gourmet

Mater, quando l’Amarone diventa arte

Lunedì 26 marzo nel cuore della Valpolicella presso la Cantina di Negrar si è svolta la cena di presentazione dell’Amarone Mater 2004, un evento imperdibile a cui ho partecipato sempre con il mio amico e collega Daniele Orlandi.

L’Amarone, eccellenza della Valpolicella, si trasforma in arte con la Collezione d’Autore dedicata proprio a questo vino prodotto dalla Cantina di Negrar solo in annate particolari e di grande qualità, nei vigneti di Jago. Il carattere di eccezionalità di questo rosso veronese risulta anche dall’etichetta, disegnata nel 1996 dal fumettista Milo Manara. Dopo 16 anni, per l’Amarone Mater 2004, la Cantina si è affidata all’illustratore veronese Gianni Burato. L’artista ha scelto di raccontare il Mater attraverso l’effige di una donna-vitigno radicata nella terra e le cui braccia protese verso il cielo diventano tralci ricchi di grappoli di Corvina, Corvinone e Rondinella, i vitigni dell’Amarone.

L’Amarone Mater 2004 fin ad ora ha raggiunto i requisiti richiesti solo nelle annate 1990, 1995, 1997, 2000 e 2004, produzioni senza dubbio straordinarie. L’Amarone è il vino dell’eccellenza che riflette lo stesso contatto contatto con Madre Natura, come raffigurato nell’etichetta dell’artista Gianni Burato. Colore rosso granato profondo, con un profumo complesso, speziato, etereo, evoluto con sentori di vaniglia che a tratti ricordano il frutto passito. Il sapore è corposo con tannini dolci che gli conferiscono morbidezza ed eleganza insieme agli aromi di frutta secca, spezie e tabacco.

Alla Cantina Negrar, con un patrimonio di 600 ettari di vigneti coltivati da ben 220 soci, ci hanno accolto con un aperitivo all’ultimo piano della villa, in un grande spazio con tralci di uva appesa o contenuta dentro cassette ad appassire. La serata è continuata con una cena nella bottaia allietata da una soprano giapponese e da un tenore italiano, i quali accompagnati al piano da un maestro hanno cantato a turno Mattinata di Leoncavallo, il Valzer di Musetta dalla Boheme e infine insieme Libiam nei lieti calici dalla Traviata.

Il menù della cena era così articolato: magatello di vitello su letto di valeriana all’olio extravergine d’oliva DOP Veneto Valpolicella Cantina Negrar e fiori di bresaola con mousse di caprino abbinato a Soave Doc Classico Ca’ de Nà 2010; risotto all’Amarone e germogli di radicchio rosso di Verona abbinato a Valpolicella Doc Superiore Verjago 2007, tagliata di manzo all’olio extravergine d’oliva DOP della Cantina Negrar e riduzione di Valpolicella, profumata al rosmarino con contorni di stagione e accompagnata all’Amarone Classico Mater 2004; e come dessert trilogia di mousse al cioccolato fondente, al latte e bianco con Recioto della Valpolicella Doc Classico Amando 2006.

A conclusione della serata ci hanno omaggiato con la protagonista dell’evento: la bellissima bottiglia di Amarone Mater 2004, custodita in una scatola di legno rosso e anche con una grande stampa numerata (la mia è la numero 108 di 300) raffigurante la preziosa etichetta disegnata da Gianni Buratto.

Un viaggio non proprio vicino, ma che è valso la pena intraprendere per scoprire e conoscere la Cantina Negrar e i suoi interessanti vini.logo Cantina NegrarAmarone Mater 2004

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