Dopo due anni sono tornata a Breganze (Vi) per la Prima del Torcolato 2013. La 19ma edizione della spremitura in diretta dell’oro di Breganze, come è chiamato il dolce vino bianco che si ricava dall’uva Vespaiola, organizzata dalla “Strada del Torcolato e dei vini di Breganze”.
Quest anno ospite d’onore della manifestazione è stato il Consorzio di Tutela del Gorgonzola Dop. Dopo il convegno tenutosi presso la cantina Maculan, abbiamo preso un aperitivo con assaggio di gorgonzola dolce e piccante e gnocco fritto abbinato al Torcolato dei vari produttori che erano presenti con i banchi d’assaggio (in realtà delle botti di assaggio che fungevano da tavoli).
Abbiamo proseguito con il pranzo nella fruttaia, con un pranzo tutto a base, naturalmente, di gorgonzola e Torcolato, preparato dallo chef Stefano Nardello del ristorante al Castello Superiore. Ecco il goloso menù iniziato con tortino con broccolo di Bassano e gorgonzola su dressing di gorgonzola, noci ed uvetta Vespaiola passita al Torcolato. Poi gnocchi di patate (molto più grossi di quelli nostri) con radicchio tardivo di Treviso e gorgonzola. Infine un buonissimo petto di faraona arrostito farcito con gorgonzola, sedano, pera ed uvetta Vespaiola, erbette cotte e tortino di patate con gorgonzola. Per concludere con un dolce realizzato sempre con il gorgonzola: pera al caramello di Torcolato, crema di gorgonzola e mascarpone con uvetta di Vespaiola. E col caffè crostole (una specie di pasta frolla) e frittelle al Torcolato.
Al tavolo con noi c’era il titolare dell’azienda Cav.Vitacchio Guerrino che ci ha fatto assaggiare i suoi vini: Sampagna 2010 prodotto con uve Marzemina bianca, poi Refosco dal Peduncolo Rosso e il Torcolato Doc Breganze.
Il Torcolato è chiamato così perché viene prodotto con uva appassita, accuratamente selezionata, i cui grappoli vengono fatti appassire per mesi legati a degli spaghi e attorcigliati, cioè “torcolati”, a travi di legno. Durante questo periodo, gli acini perdono buona parte dell’acqua in essi contenuta favorendo la concentrazione zuccherina. Successivamente le uve subiscono una lenta torchiatura che permette di ottenere un mosto dorato. Lenta è anche la fase di fermentazione, dopo la quale in vino viene posto in piccoli botti di rovere dove rimane per un periodo che può andare da un anno a 24 mesi per i vini di ottimo livello. Servono ben 100 chilogrammi di uva per ottenere circa 25 litri di vino.
E’ un vino dolce passito, ma mai stucchevole. Il colore varia dal giallo oro all’ambrato, i profumi sono intensi e complessi di miele d’acacia, frutta matura, esotica, albicocca secca e confettura e note di vaniglia date dal legno. Io lo abbino al paté e ai formaggi erborinati, stagionati e saporiti, ma si accompagna molto bene anche con la pasticceria secca.
No Comments