“Ieri, oggi e domani” è il titolo della degustazione dell’azienda Canevel Spumanti che si è tenuta a Milano, lungo i Navigli, all’Osteria Al Coniglio Bianco.
Sì, come il titolo del film con Sofia Loren, ma qui si parla di vino. Un viaggio attraverso la storia e la tradizione, futuro e innovazione che si esprime nella linea dei Cru, gli spumanti di Valdobbiadene, che include i prodotti più rappresentativi dell’azienda: il vigneto San Biagio (ieri), il vigneto del Faè (oggi) e il vigneto Montefalcone (domani).
La Canevel Spumanti di Valdobbiadene si distingue per la sua filosofia. In azienda tutto parla di vino a cominciare dal nome stesso. Infatti “canevel” in dialetto veneto significa piccola cantina, il luogo dove si conservano i vini migliori e si custodiscono i segreti e le tradizioni dal 1979.
Prima della degustazione un aperitivo di benvenuto con Valdobbiadene Spumante Brut, prodotto base dell’azienda vitivincola. Poi siamo partiti con l’assaggio delle tre tipologie della collezione dei Cru, che rappresentano il modo di bere il vino “ieri, oggi e domani” secondo la filosofia dell’azienda.
All’interno della zona Docg di Valdobbiadene e Conegliano sono stati isolati quattro vigneti in cui clima, suolo e altri fattori naturali producono uve uniche che esaltano le caratteristiche dei vini Canevel: Valdobbiadene Vigneto S. Biagio Docg rifermentato in bottiglia (ieri), Valdobbiadene Vigneto del Faè Docg Spumante Extra Dry (oggi) e Valdobbiadene Vigneto Montefalcone Docg Spumante Brut (il domani).
“Il nostro progetto era chiaro” ha spiegato Carlo Caramel, socio dell’azienda “produrre uno spumante d’eccellenza in grado di esaltare le qualità delle uve Glera, con l’obiettivo di valorizzare il territorio di Valdobbiadene. Solo i prodotti di questa zona racchiudono tutti i valori che la natura, la storia, la tradizione e gli uomini hanno creato in questi anni di lavoro, conferendo agli spumanti quelle note di freschezza, fragranza, complessità ed equilibrio che le solo le colline dell’alto trevigiano sanno dare.”
E ha proseguito : “In base a queste linee guida la Canevel spumanti, in collaborazione con i Vivai Cainelli di Trento, ha deciso di moltiplicare e recuperare le vecchie viti del vigneto Montefalcone. Questo vigneto, per la sua esposizione, altitudine e isolamento ha conservato viti storiche, che danno prodotti con caratteristiche strutturali ed olfattive particolari. Per realizzare questo progetto l’azienda ha selezionato 2500 gemme dai vecchi cloni di Montefalcone e le ha consegnate per la moltiplicazione ai vivai Cainelli che si occuperanno di riconsegnare le viti pronte per la messa a dimora. Lo spumante che verrà prodotto dal vigneto Montefalcone avrà la certificazione BioSuisse e sarà un vino senza aggiunta di solfiti.“
Io ho avuto il piacere di assaggiare in anteprima il Valdobbiadene Vigneto Montefalcone Docg Spumante Brut, che verrà presentato al Vinitaly 2014 ed entrerà nella linea dei Cru. Proveniente da agricoltura biologica, non è un vino differente, ma buono per le particolari caratteristiche che lo distinguono dagli altri prodotti, con elevati sentori della natura che ci circonda. Questo vino è stato prodotto con uve della vendemmia 2012, ha solo nove mesi di bottiglia ma ha già un suo carattere.
Ad accompagnare gli spumanti della Canevel vini, Giampiero Linguanti, patron del locale che ci ospitava, ha offerto una serie di prelibatezze lombarde: la luganega di Monza prodotta da Gigi Viganò di Verano Brianza (Mb) spalmata su crostini di pane, i tipici mondeghili (ancora caldi, squisiti!) e affettati vari della nuova Cascina Bellaria di Mezzana Bigli (Pv) abbinati al pane del panificio Grazioli di Legnano. Conclusasi con un’altra bontà: ravioli ripieni di luganega monzese conditi con burro e salvia e una spolverata di tartufo nero, piatto che ben si è sposato con il vino del domani della cantina Canevel: il Valdobbiadene Vigneto Montefalcone Docg Spumante Brut.
Bella e interessante serata e poi oltre ai vini di Canevel, ho scoperto anche questo locale sui Navigli che merita sicuramente una visita nel prossimo futuro.
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