“State viaggiando nel tempo e vi trovate agli inizi del 1900 in Austria. Siete seduti in un pub e state bevendo una bibita con un giovane straniero, studente di arte di nome Adolf, che ha un testicolo solo. Adolf è un ragazzo che non hai mai fatto del male a nessuno. Che cosa fate? Lo uccidete? Avvelenate la bibita sapendo di poter salvare milioni di innocenti?”
Questa è la domanda che si pongono cinque ragazzi, amici universitari, prima di iniziare un brindisi nel film “Una cena quasi perfetta”, in inglese “The Last Supper” del 1995, regi di Stacy Title.
Per me è un cult movie. Una black comedy politico culinaria che non manca di aguzza ironia nel disegno dei personaggi, dei rapporti interni al gruppo (con lo studente di colore di giurisprudenza che fa da guru agli altri) e della ludica logica criminale che li guida.
Il quintetto di giovani amici della sinistra radicale Usa, inviata a cena un camionista che si rivela un bieco nazionalista, fascistoide e violento. Uno dei padroni di casa lo uccide per legittima difesa. Digeriti i rimorsi e seppellito il cadavere in giardino, i cinque iniziano ad invitare a cena e ad uccidere i peggiori reazionari che gli capitano a tiro. prima di fermarsi ne uccidono bene nove.
Finale a sorpresa. Guardatevi il film ne vale la pena e poi c’è un’apprezzabile team di interpreti, compresi gli ospiti, del calibro di Cameron Diaz, Bill Paxton, Mark Harmon e Ron Perlman.
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