Shavuot è la Pentecoste ebraica, nota anche come Festa delle Settimane o Festa delle Primizie, una delle ricorrenze religiose più sentite dagli ebrei di Israele. Si festeggia il sesto giorno del mese ebraico di Sivan (che quest anno coincide il 29 maggio) e cade esattamente 50 giorni dopo Pesach, la festa con cui gli ebrei ricordano la liberazione del loro popolo dalla schiavitù in Egitto. È, insieme a Pesach e Sukkot, una delle tre feste di pellegrinaggio, durante le quali era tradizione recarsi in preghiera al Tempio di Gerusalemme. Ancora oggi a Shavuot non è insolito vedere una moltitudine di fedeli che, di buon mattino, s’incammina verso il Muro Occidentale per pregare. Shavuot ha un duplice significato: il primo è legato alla religione e celebra il dono della Torah al popolo ebraico, uno dei momenti fondanti dell’ebraismo. Quando in cima al monte Sinai, Dio donò le scritture e i mitzvot (precetti) in esse contenuti direttamente a Mosè, il quale le portò tra i tre milioni di uomini, donne e bambini che lo seguivano nel lungo cammino verso la Terra Promessa.
L’altro significato è legato alla mietitura del grano, che veniva ultimata proprio in questo periodo ed era sempre un motivo di grande gioia per la popolazione. Nel Tanakh, l’insieme dei testi sacri, Shavuot viene per questo motivo anche detta “festa della mietitura” e veniva celebrata portando due pagnotte in offerta al Tempio.
Durante la festività gli israeliani decorano le proprie case e le sinagoghe con fiori e piante. Infatti il verde si può considerare uno dei colori principali di Shavuot, e fra i tanti significati dietro a questo gesto, il più diffuso è quello che richiama la straordinaria fioritura del Sinai una volta consegnata la Torah agli ebrei.
Ma Shavuot si festeggia anche a tavola, dove i protagonisti assoluti sono i latticini. Questa associazione tra cibo e religione si rifà ad un’antica tradizione rabbinica che, riprendendo i versi di Re Salomone, associa il latte alla Torah. Altre interpretazioni menzionano invece l’impossibilità di preparare la carne kosher in tempo per celebrare il dono della Torah (si scelse dunque di ripiegare su un pasto a base di soli latticini) o ancora il divieto, riportato anche nell’Esodo, di mescolare carne e latte all’interno dello stesso pasto.
Oppure ancora come Dio descrisse a Mosè la Terra Promessa dove avrebbe condotto il suo popolo: “lo condurrò verso una terra fertile e spaziosa dove scorre latte e miele” (Esodo III, 8)
Tra i piatti principali consumati a Shavuot troviamo le le Burekas -fagottini di sfoglia farciti al formaggio- e i Blintzes, delle crespelle ripiene di formaggio dolce. Sono molto gustose e facili da preparare. In Israele sono due street food per eccellenza e li trovate dappertutto. Di seguito le ricette.
Burekas
Ingredienti:
Un rettangolo di pasta sfoglia fredda – 200g di Feta grattuggiata – 100g di Emmental grattugiato – 1 uovo intero – 1 tuorlo – Semi di sesamo – sale e pepe.
Preparazione:
Grattugiare o tagliare a pezzetti molto piccoli la Feta e l’Emmental. Mescolare i due formaggi con un uovo intero, aggiungere sale e pepe a piacere. Tagliare la pasta sfoglia a quadrati e mettere al centro un po’ di ripieno con un cucchiaino. Unire i due angoli lontani e chiudere il fagottino con una forchetta, dandogli così una forma triangolare. Spennellare con un tuorlo d’uovo e cospargerli con i semi di sesamo. I Burekas vanno cotti in forno a 180°C per circa 15-20 minuti, fino a quando non raggiungono una perfetta doratura.
Blintzes
Ingredienti:
2 bicchieri di farina con lievito per torte, 4 uova, 2 bicchieri e mezzo di latte, 50 g di burro, 2 cucchiai di zucchero, mezzo cucchiaino di sale, scorza di limone qb
Per il loro ripieno: 200 g di ricotta, 200 g di formaggio spalmabile, 50 g di zucchero (o ¼ di bicchiere), 40 g di preparato per crema alla vaniglia (facoltativo), 100 g di uvetta sultanina.
Preparazione:
Mescolare insieme farina, uova, latte, zucchero, sale e un po’ di scorza di limone. Quando l’impasto è omogeneo, aggiungere il burro fuso -fatto sciogliere precedentemente a bagnomaria- e lasciare riposare in frigo per un tempo che può andare dai 10 minuti fino a un’ora (ideale). Nel frattempo, per il ripieno unire i formaggi, lo zucchero, il preparato per crema e le uvette, fino ad ottenere un impasto omogeneo. In una padella antiaderente unta di olio o di burro versare una piccola parte dell’impasto e aspettare a girarlo fino a quando non inizierà a fare delle piccole bollicine. Una volta preparate le crespelle, prima di procedere con la farcitura, è meglio lasciarle raffreddare. Dopodiché porre al centro una striscia di ripieno al formaggio, chiudere le due estremità e poi arrotolarle. Prima di servirle in tavola, decorare con zucchero a velo o miele.
Vino abbinato: Icewine Alture del Golan
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