Djerba con la superficie di 514 kmq, e 125 km di coste è la più grande isola del nord Africa ed è situata nel golfo di Gabès, di fronte alle coste della Tunisia.
E’ soprannominata la Douce, per il clima dolce che la contraddistingue, con temperature medie di 24°c tutto l’anno e per il mare caraibico e le lunghe spiagge di sabbia bianca.
Ed è quello che ho trovato nel mio secondo educational in Tunisia: un’isola calda, accogliente, dove il tempo scorre lento tra una tazza di thé à la menthe e lo shopping in uno dei negozi del souk del capoluogo Houmt Souk, il cui nome significa quartiere del mercato, famosa per il suo grandissimo souk dove si trova un po’ di tutto: stoffe, gioielli, babouches, ceramiche, olii essenziali, spezie, stoffe, abiti e gioielli.
La cittadina di 20mila abitanti è caratterizzata per le sue case bianche a forma di alveare, conosciute con il nome di “Menzel”, e famosa per il suo coloratissimo e grandissimo souk dove si può acquistare un po’ di tutto: stoffe, abiti, le tipiche babbucce, tappeti, ceramiche, gioielli, olii essenziali e spezie.
Molto particolare poi è il mercato folkloristico, con gli urlatori e i venditori all’asta. La vita di questa città ruota proprio intorno al souk, che ne è diventato il simbolo, ed espressione di uno stile di vita. L’atmosfera in questo posto è pittoresca, è il luogo ideale per trascorrere una giornata tra shopping e con visita alle moschee.
Oltre a Houmt Souk, ci sono altri deliziosi paesini che vale la pena di visitare: si va da Midoun che è il secondo paese di Djerba, dove si trovano bei mercatini e ottime opportunità per lo shopping e Guellala, conosciuto per il suo artigianato, dove si lavora vasellame e terra cotta. E ancora Hara Kbira e Hara Srira, due piccoli villaggi dove si respira un clima tipicamente indigeno. Da non perdere la visita alla marina di Djerba, con il suo porto dei pescatori: qui si trovano le famose anfore per la pesca del polipo che sono diventate uno dei simboli di quest’isola. E anche il Museo delle arti e delle tradizioni popolari, che mette in mostra i costumi e le tradizioni della popolazioni della Tunisia del sud, concentrandosi sulle tradizioni contadine e sul rito nuziale di Djerba.
Guellala invece è una cittadina famosa per la produzione di ceramiche, situata al centro del golfo di Bou Grara. L’argilla viene estratta da profonde cave ai piedi della collina che domina il villaggio a nord- ovest e che è anche il più elevato dell’isola. Qui si possono trovare manufatti di ogni colore e forgia, difficile non tornare a casa senza almeno averne acquistato uno.
Ma il posto che mi è piaciuto più di tutti è il DjerbaHood a Erriadh, un museo a cielo aperto, unico nel suo genere, un progetto ideato da Mehdi Ben Cheikh professionista d’arte franco-tunisino e residente a Parigi. Tra luglio ed agosto 2014, si sono succeduti circa 150 artisti di 30 nazionalità, cultura e religione diverse, ma accomunati dalla stessa passione: realizzare delle opere con cui Mehdi Ben Cheikh ha voluto dimostrare attraverso la street art che a Djerba è possibile vivere in pace tra persone di diverse religioni.
Nello stesso paese ho visitato due deliziose maison d’hôtes: Dar Dhiafa in stile tunisino chic e Dar Bibine in stile lounge, entrambe con tutti i comfort, perfino una Spa in miniatura compresa d’hammam, dove immergersi in un totale relax.
A Djerba, a due passi da Erriadh, si trova El Ghriba, una delle sinagoghe più antiche e famose al mondo, dove ogni anno si svolge un pellegrinaggio che richiama fedeli da tutto il mondo e d cui ho parlato in questo post.
Un’altra attrazione dell’isola è Djerba Explore, un parco nel cuore di Midoun, ai piedi del faro di Taguermess e a meno di dieci minuti dai principali hotels. All’interno un museo ricco di opere che rappresentano la cultura tunisina e de mondo arabo- islamico; uno spazio dove si possono vedere le varie attività artigianali come l’arte della ceramica, la tessitura, la spremitura dell’olio e anche una fattoria con 400 esemplari di coccodrilli del Mediterraneo tra palme, papiri e alberi di banane. Qui sono venuta in contatto con un dromedario “coccoloso”, mentre nell’Iberostar Mehari, dove alloggiavo, ho persino fatto una passeggiata a cavallo in riva al mare, naturalmente l’ho scelto bianco. La mia prima volta su un cavallo.
Non ho trovato pericoli a Djerba, come non li ho trovati nel viaggio precedente che mi ha portato a Tunisi, Hammamet e Sidi Bou Said e penso che la Tunisia non debba essere lasciata sola. E’ sempre stata per noi italiani un’ambita meta di vacanze sia per la vicinanza che per l’ottimo rapporto qualità -prezzo. Qualcosa si sta muovendo, ma bisogna superare le paure e non lasciarsi sopraffare da esse perché in questo modo si fa solo il loro gioco. Mi auguro che il turismo tunisino si riprenda al più presto e spero, con il mio modesto contributo, di fare in modo che ciò avvenga.
Perché la Tunisia è il Paese che viaggia in noi.
Alcuni indirizzi utili:
Iberostar Mehari Djerba – Quattro stelle dell’omonima catena, direttamente sul mare, trattamento all inclusive, camere arredate nei toni del grigio e bianco, bellissima lobby. http://www.iberostar.com/it/hotel/djerba/iberostar-mehari-djerba
Seabel Rym Beach – Situato ai piedi del faro Taguermess, in un palmareto di 11 ettari, camere moderne in stile lounge. anche qui il trattamento è all inclusive. http://www.seabelhotels.com/rymbeach/default-fr.html
Sensimar Palm Beach Palace – Lussuoso hotel cinque stelle, il marmo bianco degli arredi lo rende raffinato ed elegante, scenografica ed ampia piscina a due passi dal mare.
Les Jardins de Toumana – Una residènce de charme composta da appartamenti e suites di diverse tipologie, collocate in un parco di tre ettari e a duecento metri dal mare dove si trova una spiaggia attrezzata. http://www.toumana.com/index.php
Dar Dhiafa, delizioso hotel de charme situato nel villaggio di Erriadh, sapientemente ristrutturato in maniera raffinata, mantenendo lo stile tunisino. Otto camere e cinque suites con tutti i comfort da grand hotel. All’interno oltre al ristorante con piatti mediterranei e tunisini, anche un piccolo hammam e due piccole piscine. http://www.hoteldardhiafa.com
Dar Bibine, maison d’hôtes nella médina di Erriadh, un boutique art hotel arredato in stile lounge con tocchi tunisini e con opere d’arte dappertutto. I colori dominanti sono il blu e il bianco, anche nelle cinque camere, una diversa dall’altra e dislocate su piani diversi. Nel patio si trova una piccola piscina dove rilassarsi e prendere il sole. http://www.darbibine.com/it
Ristorante Haroun, situato al Fishing ports La Marsa, in una originale location, all’interno di un vecchio vascello. Questo è uno dei migliori locali dove gustare pesce fresco cucinato alla griglia, preceduto da sfiziosi antipasti che sembrano non finire mai, il tutto accompagnato da etichette rinomate di vino locale.
ho persino fatto una passeggiata a cavallo in riva al mare, naturalmente l’ho scelto bianco.
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