Fulmini è il titolo della mostra di David LaChapelle appena inaugurata a Trieste. Il fotografo americano, uno degli artisti più influenti e stimolanti del panorama mondiale, per la prima volta espone in Friuli Venezia Giulia, e ripercorre 50 anni della sua carriera con 92 opere dai mille colori, nel suo stile inconfondibile. Inoltre, sempre per la prima volta, saranno esposte anche 10 immagini in formato extra large che rendono ancora più spettacolare un viaggio già di per sé unico e coinvolgente.
“Ci sono moltissime storie che vengono raccontate in questa mostra che si chiama Fulmini” afferma David LaChapelle “Il fulmine quando colpisce è come l’ispirazione che arriva in modo inaspettato. È elettricità. Crea un collegamento e illumina. Io spero allo stesso modo con la mia arte di illuminare, entrare in contatto con l’osservatore. Nella mia carriera non sono mai stato interessato a quello che l’arte poteva darmi, ma a quello che io potevo dare al mondo tramite i miei lavori. Spero quindi di creare delle opere che siano comprensibili dall’osservatore senza ambiguità, incertezza, confusione e oscurità, collegandomi con il pubblico attraverso una connessione che è forza elettrica e incontrando persone che, di fatto, non conosco. Questo è lo scopo di quello che faccio. Spero di dare speranza e fede, oltre che infondere ottimismo, toccare i visitatori, farli sorridere”.
Location di questa interessante mostra è il Salone degli Incanti, nei cui spazi vengono raccontate le due fasi artistiche della carriera di David LaChapelle: la prima che immortala in chiave dissacrante il decennio a cavallo del nuovo millennio, con caricature di situazioni e comportamenti assunti da personaggi della musica del cinema, della moda e della politica. La seconda, invece, che proietta il suo lavoro in una dimensione nuova, più estetica e mistica, in cui emerge l’impatto nell’arte del passato e la ricerca di sé stesso nella natura. Al centro di questo ricco percorso espositivo ci sono i fenomeni naturali che, uniti alle azioni dell’uomo, del caos e del paradiso, sanno generare una forza dirompente, in grado di cristallizzare e illuminare l’attimo. Un’azione tipica dei fulmini, ma anche dei flash del fotografo intento a eternizzare un momento.
David LaChapelle nasce nel Connecticut nel 1963 e frequenta la scuola d’arte del North Carolina. La sua iniziale vocazione di pittore gli ispira la tecnica analogica della pittura a mano su negativo, che gli consente di definire lo spettro cromatico ideale poi impresso sulla pellicola. A 17 anni LaChapelle si trasferisce a New York. Nella sua prima mostra di fotografie alla Gallery 303 si fa notare da Andy Warhol, che lo assume nella rivista Interview Magazine. Grazie alla sua padronanza nell’uso dei colori, all’originale tecnica compositiva e alla creatività spiccata della sua narrativa, LaChapelle inizia a valicare i confini del genere fotografico, allestendo tableaux, ritratti e nature morte che sfidano la tecnica tradizionale, portando presto l’artista alla ribalta internazionale. In un articolo apparso nel 1997 sul New York Times si legge: “LaChapelle è destinato indubbiamente a influenzare le opere della prossima generazione… proprio come Avedon ha precorso ciò che oggi ci è ormai familiare”. Nei pochi decenni trascorsi da allora, LaChapelle è di fatto annoverato tra i fotografi più pubblicati al mondo, ha pubblicato una lunga serie di libri, video musicali e progetti teatrali e cinematografici. Inoltre ha esposto le sue opere in gallerie e musei di tutto il mondo, tra cui la National Portrait Gallery, il Barbican Centre e il Victoria and Albert Museum a Londra, il Musée D’Orsay a Parigi, il Museum of Art a Tel Aviv, Palazzo delle Esposizioni a Roma, Palazzo Reale a Milano. La mostra David LaChapelle – Fulmini è curata dallo Studio di David LaChapelle con la direzione artistica di Gianni Mercurio, e promossa da Regione Friuli Venezia Giulia di Trieste ed organizzata da PromoTurismoFVG in collaborazione con Madeinart.
Salone degli Incanti
ex Pescheria Centrale
Riva Nazario Sauro, 1
Trieste
Fino al 15 agosto 2023
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