E tu di che Asiago sei?
Diario di una gourmet

E tu di che Asiago sei?

Un’altra serata di successo per Casa Alti Formaggi, la degustazione che ha visto protagonista il formaggio Asiago Dop nelle sue diverse declinazioni. Sì perché di Asiago non ce n’è uno solo e dovete scordarvi quello che si trova normalmente al supermercato e di formaggio Asiago ha ben poco.

 

“L’Asiago Dop, un formaggio dai sapori inaspettati, unico, irripetibile e versatile” come l’ha definito Flavio Innocenzi, direttore del Consorzio Tutela Asiago, che insieme a Vincenzo Bozzetti, giornalista e tecnico lattiero – caseario è stato invitato a presentare il formaggio del famoso Altopiano di Asiago.

Tre le tipologie di Asiago in degustazione, abbinati a tre bollicine di Valdobbiadene. Il primo un Asiago fresco di latte vaccino di un mese, chiamato anche pressato, riconoscibile dall’occhiatura sparsa e visibile e dal colore paglierino chiaro accompagnato da Prosecco Superiore Dry Desiderio di Bortolin Angelo, poi Asiago stagionato o d’allevo (perché “allevato” ovvero fatto stagionare) di circa 8 mesi, prodotto con latte scremato da affioramento e abbinato a Prosecco Superiore Extradry di Angelo Bortolin e infine, il terzo, un Asiago Stravecchio prodotto in montagna con una stagionatura di 25 mesi con Prosecco Superiore Brut Angelo Bortolin.

Ad interpretare l’Asiago Dop in cucina è stato chiamato Nicola Locatelli, chef e patron dell’Opera Restaurant di Mozzo (Bg), che non conoscevo e che mi ha sorpreso con le sue ottime preparazioni.

Nicola, coadiuvato dal fratello Lorenzo, ha elaborato tre portate con Asiago di tre stagionature diverse proposte nella degustazione: uovo croccante con erbette e fonduta di Asiago stagionato 20 mesi, risottino Carnaroli, mantecato con mandorle tostate, pane abbrustolito, pancetta croccante e fonduta di Asiago di un mese e flan di zafferano, su fonduta di Asiago stagionato 6/8 mesi e salsa di brasato.

“L’Asiago Dop è stata una gran bella scoperta” ha affermato Nicola Locatelli “Sono riuscito a realizzare degli ottimi piatti perché è un formaggio molto versatile. E’ stato estremamente soddisfacente ed interessante poter creare dei piatti con questo formaggio, soprattutto con lo stravecchio. Per preparare la fonduta l’ho trattato come un parmigiano, con un goccio di panna, anche se l’Asiago ha un gusto più aromatico. I piatti che ho realizzato stasera li inserirò sicuramente in carta.”

A fine serata il segretario Vittorio Emanuele Pisoni ha annunciato una novità: dal 2014 l’Asiago entrerà a far parte della famiglia di Casa Alti Formaggi, insieme al Salva Cremasco, al Taleggio e al Provolone Valpadana. La missione è promuovere queste quattro bontà italiane non solo in Italia, ma anche all’estero, attraverso degustazioni, laboratori e convegni e il riscontro del pubblico presente a quest ultimo appuntamento non può che essere di buon auspicio per il futuro.

Di Asiago ho già parlato qui e se andate ad Asiago dovete fermarvi alla pizzeria Edelweiss per assaggiare la pizza di Alessandro Pesavento, ma soprattutto la Grün Pennar, una vera bontà.

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