Mediterraria 2024
Diario di una gourmet

I sapori di Sicilia e Liguria a Mediterraria Expo 2024

Non uno scontro, ma un matrimonio, uno scambio foodcultural tra Sicilia e Liguria, per la precisione tra due chef stellati: Marco Baglieri chef e patron del ristorante Crocifisso di Noto e Ivano Ricchebono chef patron del ristorante The Cook di Genova.

L’incontro, anche se non fisico tra i due chef, è avvenuto all’interno di Mediterraria Expo, salone dell’enogastronomia che si è svolto a Catania dal 18 al 20 settembre. La kermesse, è il punto di riferimento per le eccellenze e i cibi biologici del Mediterraneo, attraverso la presenza di piccole e medie aziende del settore agroalimentare della Sicilia, isola pronta a diventare Regione Europea della Gastronomia 2025. Diversi gli incontri, le Masterclass e i cooking show, in collaborazione con AIS Catania, l’Università degli Studi di Catania, gli Istituti alberghieri Fermi e Wojtyla di Catania e alcuni professionisti del settore, in cui si è parlato di olio, vino, grani e tanto altro.

Sul palco, Manuela Grippi, conduttrice e attrice, e Caterina Lo Casto, food writer e comunicatrice del cibo, hanno dialogato con gli chef e i vari ospiti, parlando di prodotti del Mediterraneo, di Sicilia, Liguria, di cultura del cibo e di mare, trait d’union tra le due regioni. Le due cene, anticipate da un aperitivo accompagnato da finger food, cocktail a base di Vermouth e bitter artigianali e bollicine italiane, sono state ospitate presso Palazzo San Giorgio, hotel cinque stelle lusso e sono avvenute a quattro mani, insieme al resident chef Jonathan Mirabella.

tortello di cipolla brasata

La prima cena è stata realizzata dall’executive chef siciliano Marco Baglieri, che ha aperto le danze con uno dei suoi cavalli di battaglia: il tortello di cipolla brasata, ragù di coniglio, tuma persa e vegetale, un vero comfort food, un piatto godurioso che mangeresti in grande quantità.

quaglia alla beccafico

A seguire, quaglia alla beccafico, dove la quaglia nelle mani di Baglieri si trasforma in una sorta di involtino, su un nido di porri croccanti, salsa di melanzane cotta alla brace e suo fondo con fichi secchi. Ottima interpretazione ed equilibrio di sapori.

Pizzuta, diverse consistenze della mandorla

Infine il dessert: Pizzuta, diverse consistenze della mandorla, dove la Pizzuta d’Avola, mandorla tipica del territorio della Val di Noto, viene piacevolmente e gustosamente declinata in pura dolcezza.

Wine pairing con i vini di Casa Grazia, ho apprezzato in modo particolare Euphorya, spumante rosé Metodo Charmat, da uve 100% Frappato, ma anche Per Mari, Grillo Sicilia DOC. Con il dolce è stato servito un calice di Marsala delle Cantine Florio.

La seconda cena è stata orchestrata con un tocco di sicilianità dall’executive chef  ligure Ivano Ricchebono, che è iniziata con una ciotolina di pesto al basilico (bella idea invece del solito olio) da gustare insieme al pane; e un amuse bouche: cappuccino di patata, nero di seppia e pistacchio, già proposto nel cooking show a mezzogiorno.

Cundijun o Caponata?

Il menu è iniziato con Cundijun o Caponata?, una giocosa e gustosa interpretazione di due preparazioni a base di verdure tipiche della Liguria (la prima) e della Sicilia (la seconda).

risotto, sarde e pesto al mortaio

Seguito da un’altra prelibatezza: risotto, sarde e pesto al mortaio, dalla cottura perfetta “all’onda” e caratterizzato da una piacevole sapidità.

meringa, crema di mandorle

Dulcis in fundo: meringa, crema di mandorle, caramello salato e agrumi, finale perfetto.

I sommelier hanno selezionato per la cena i vini dell’azienda vitivinicola Murgo, con un’altra bollicina che mi è piaciuta molto: Murgo Brut, spumante Metodo Classico, Nerello Mascalese in purezza, mentre con il dolce è stato servito il Marsala delle Cantine Florio.

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