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Ristoranti

Kitchen: la nuova stella che brilla sul lago di Como

Mi piace pensare di aver portato un po’ di fortuna allo chef Andrea Casali, alla sua brigata e a tutto lo staff di sala del ristorante Kitchen di Como per la fresca conquista della stella Michelin.Photo credit @isabellaradaelli

Situato in una villetta bianca ricoperta da edera rampicante, costruita a metà del ‘900, all’interno del parco dello Sheraton Lake Como Hotel -entrambi di proprietà da circa vent’anni della famiglia Mallone – De Santis– il locale è arredato in stile moderno ed accogliente con pavimenti in parquet, comodissime poltroncine in velluto colorato (mi hanno fatto accomodare in quelle color fucsia il mio colore preferito!), soprammobili di design ed è contraddistinto da grandi vetrate che si affacciano sul giardino dove d’estate è allestito il dehors.

Alla redini il giovanissimo executive chef Andrea Casali, classe ’93, di origini comasche che, dopo gli studi, intraprende uno stage di due mesi da Enrico Crippa (allora bistellato) e poi torna sul lago di Como ed entra nella cucina dei I Tigli, dove si fermerà per sette anni al fianco dello chef Franco Caffara, da cui riceve consigli e apprende segreti. Nel 2018 sbarca da Kitchen, insieme ad una brigata under 30, con cui dopo due anni, a novembre 2020 conquisterà il traguardo ambito da tutti gli chef: la stella Michelin.

Lo chef Andrea Casali definisce la sua cucina classica e contemporanea, una combinazione tra tradizione e innovazione con una punta di mediterraneità (la mamma è siciliana), dove la parola chiave è il rispetto per la materia prima, che si concretizza con l’utilizzo di prodotti a km.0 e la progettazione di un orto biodinamico, le cui erbe e verdure impreziosiscono i suoi piatti. L’orto, ribattezzato “Le luci del Kitchen” è diventato il protagonista del ristorante, il giusto connubio tra buon cibo ed un’esperienza nel verde, a due passi dal centro città. Il nome trae ispirazione non solo dal progetto di illuminazione dell’orto, ma rappresenta anche un messaggio di luce e speranza in questo momento difficile per l’emergenza sanitaria, e si sposa con i sapori del mediterraneo, declinandosi in piatti signature come L’assoluto di pomodoro che celebra le origini siciliane dello chef, in cui il pomodoro è presentato in tante e diverse consistenze.

Oltre alla carta, vengono proposti due menu degustazione: Green, percorso di freschezza e leggerezza, tra ortaggi, frutta e radici, e L’Italia secondo noi, omaggio all’italianità, un viaggio nel gusto della Penisola con piatti creativi ma semplici, dove il fil rouge è la ricerca costante della qualità. Chef Andrea ha creato un menu appositamente per me, un mix dei suoi piatti attinti dalla carta e dai due percorsi.

Si parte con gli amuse bouche, adoro sia il nome che la sorpresa che riservano questi stuzzica-appetito quando arrivano al tavolo, in questo caso si tratta di lasagnetta da gustare in un sol boccone (con besciamella e ragù); chips di polenta, baccalà mantecato e salsa orientale; e bon bon di foie gras. Seguiti dal benvenuto dello chef: crema di patate affumicate, nocciole e polvere di olive.

rapanelli in umeboshi - photo credit @isabellaradaelliSi parte con rapanelli in umeboshi, fragola, yogurt, prezzemolo e sesamo caramellato: fresco e dal sapore leggermente acido e salato.

Uovo 65° - photo credit @isabellaradaelliPoi un altro antipasto signaturel’ovetto 65° come una carbonara, dove l’uovo viene cotto a bassa temperatura, con crumble di pecorino, guanciale croccante, spuma di pecorino e chips allo zafferano, rivisitazione 2.0 della famosa pasta ma senza pasta.

speghttonei Monograno Felicetti - photo credit @isabellaradaelliDue i primi piatti: gli spaghettoni Monograno Felicetti allo zafferano, capesante in crudo, burro acido e alloro: ottimo comfort food dove rifugiarsi;

riso Acquerello - photo credit @isabellaradaellie il godurioso risotto Acquerello peperone arrosto, lime, robiola di Roccaveranoal palato morbido e croccante al tempo stesso.

petto di piccione in rosa - photo credit @isabellaradaelliIl secondo è petto di piccione al rosa, con crema di topinambur e cavolo nero, e le sue cosce in sfoglia al burro e tortino di fegatini: la scioglievolezza in bocca con la carne tenera e cotta al punto giusto.

panna cotta - photo credit @isabellaradaelliE un pasto non può terminare senza il dessert: la panna cotta al latte di mandorla, con crema al limone, gel al caffè, grue pralinato e sorbetto alla mandorla salata è un trionfo di leggerezza e dolcezza.
In abbinamento i seguenti vini:
Sullali Franciacorta Extra Brut Blanc de Blancs, 100% Chardonnay
Mea Rosa Lunae Rosato Liguria di Levante 2019, Vermentino 100%
Per Sé Kalterersee Classico Superiore 2018 Elena Walch, 100% uva Schiava
Vinnae Ribolla Gialla Jermann, 
blend di Ribolla Gialla, Friulano e Riesling renano
Bronner 2017 Elena Walch, 100% Bronner
Sterpato 2016 dell’azienda Fattoria Varramista, 
Sangiovese 60%-Merlot 20%-Syrah 20%
Moscato d’Asti Cascinetta Vietti 2018, Moscato in purezza

Che dire? I piatti di Kitchen parlano da soli e la stella Michelin è pienamente meritata e lo chef Andrea Casali, determinato, umile e appassionato, la condivide con la sua brigata: il sous chef Lorenzo Lattuada e lo chef de partie Fabio Russo, e lo staff di sala: il maître Alberto Mascheroni e le chef de rang Irene Pozzi e Silvia Premoli.

Kitchen
Via per Cernobbio 41
22100 Como
Tel. 031 516460

P.S. ma che bello un ristorante stellato tutto under 30!

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