Per Natale mi hanno regalato un sacchetto di lenticchie di Colfiorito dell’azienda Casale 1485. Volevo cucinarle in un modo diverso, perché solitamente vengono utilizzate come contorno per piatti quasi sempre grassi, come il cotechino o lo zampone.
Ho pensato dunque di abbinarle ad un prodotto come l’uovo e ne è uscito un piatto che si presta molto bene per una prima colazione o come antipasto, oppure da inserire in un brunch domenicale.
Comunque sia un piatto leggero, ma gustoso, adatto a tutte le stagioni.
Ecco la ricetta (il titolo è lungo quanto è buono il piatto!):
Uovo barzotto in cestino di Parmigiano Reggiano su guazzetto di lenticchie di Colfiorito e guanciale croccante
Ingredienti per quattro persone:
2 hg di lenticchie Colfiorito Casale 1485, mezza cipolla bianca, mezzo litro di brodo vegetale, 4 uova, 4 fette di guanciale tagliato sottile, un cucchiaino da caffè di scorza d’arancia, un cucchiaino da caffè di rosmarino tritato, 4 manciatine di Parmigiano Reggiano grattugiato, olio evo, sale, pepe.
Preparazione:
In una casseruola far rosolare la cipolla tritata con un goccio di olio e aggiungere direttamente le lenticchie senza bisogno di ammollarle prima in acqua, unire man mano il brodo per portarle a cottura.
A cottura ultimata, aggiustare di sale e mantecare con un goccio d’olio, il rosmarino e la scorza d’arancia. A parte, in una padella antiaderente, versare un pochino d’olio, scaldare bene il fondo e distribuire una manciata per volta di Parmigiano per realizzare le cialde di formaggio, far dorare e con una paletta dargli la forma di cestino. Quando saranno pronti tutti e quattro, tenerli da parte e intanto con la stessa padella, oliare leggermente e posare le fettine di guanciale fino a che diventano croccanti.
Per preparare le uova barzotte, versare un litro d’acqua in una pentola, portarla ad ebollizione, salare e aggiungere un cucchiaio di aceto, con una frusta mescolare energicamente formando un vortice e aggiungere un uovo alla volta, precedentemente sgusciato, e fare in modo che si formi la camicia attorno. Prenderle delicatamente con una schiumaiola e posarle su un piatto. Procedere nello stesso modo per le restanti uova.
Il piatto va assemblato in questo modo: formare un letto di lenticchie, posare il cestino di parmigiano, all’interno del quale va delicatamente collocato l’uovo in camicia, distribuire quindi il guanciale a piacere sulle lenticchie.
Vino abbinato: Schiava Alto Adige, ma dato che è Natale, uno Champagne Pinot Noir 100%
Le lenticchie sono, per eccellenza, il piatto portafortuna da mangiare rigorosamente il primo dell’anno. Sono anche il più antico legume, perché veniva coltivato già nel 7000 a.C. in Asia. Si diffusero poi in tutto il bacino Mediterraneo e divennero il cibo base dei greci e dei romani. Le lenticchie erano apprezzate per la loro gustosità e per le loro proprietà terapeutiche, essendo legumi dall’alto valore nutriente, ricche di proteine, vitamine, fibre, fosforo e potassio. La farina di lenticchie era utilizzata per produrre pane e non mancava il loro utilizzo anche in pasticceria per la preparazione di pasticcini a base di lenticchie. Divenne un cibo tanto popolare che il nome di una delle più importanti famiglie romane, quella dei Lentuli, deriverebbe da questo legume.
Nell’antica Roma si usava regalare una “scarsella”, ovvero una borsa di cuoio, legata alla cintura e contenente lenticchie con l’augurio che si trasformassero in monete sonanti. Il nome lenticchia infatti deriva dalla particolare forma a lente di questi legumi, che ricorda quella di una moneta. E questo dunque il motivo per cui le lenticchie sono, per eccellenza, il piatto portafortuna da mangiare rigorosamente il primo dell’anno.
Vi racconto dii un piccolo aneddoto di quando ero piccola. Mi piaceva molto leggere Topolino e le avventure di Paperino, Qui, Quo, Qua e Paperon de’ Paperoni. Così un giorno volli emulare proprio Paperone che si tuffava nei suoi dobloni e riempi con tutte le lenticchie che trovai in casa, una vaschetta di plastica, di quelle usate per il bucato e feci fare il bagno alla mia bambola preferita. Risero tutti per giorni!
Con questo regalo ricevuto, ho scoperto una piccola azienda di nicchia, la Casale 1485, che prende il suo nome dal Casale delle Macchie, un piccolo paese sito negli altipiani di Colfiorito, in uno degli ecosistemi naturali più suggestivi dell’Umbria. L’azienda produce un gran quantità di legumi e cereali tipici, tra cui ceci, cicerchie, farro, orzo, fagioli, ma anche zuppe, gallette e farine varie. Ed anche la Roveja, un antico legume umbro, una sorta di pisello selvatico che viene usato prevalentemente per preparare una zuppa o servito anche come antipasto con delle verdure. Insomma un sacco di buoni prodotti per realizzare tanti nuovi piatti!
Buon appetito!
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