Riaperto nell’aprile del 2012, l’Old America, già in voga negli anni ’70/’80, della vecchia gestione ha mantenuto solo il nome, perché si è totalmente rinnovato nelle mani di Claudia Panigadi, un passato nel mondo della moda, e del marito Davide Abbate, proveniente da una famiglia di ristoratori toscani, già proprietario di diversi ristoranti.
L’insegna e la bellissima entrata in stile liberty caratterizzano questo locale situato nell’aristocratica via Vincenzo Monti. All’interno si respira l’atmosfera di C’era una volta in America, il famoso film di Sergio Leone, nell’arredamento curato dalla stessa Claudia con pezzi originali come il registratore di cassa, il telefono e i caloriferi di ghisa. Ma qui non troverete Noodles, interpretato da Robert De Niro, bensì Massimo Dellavedova, chef poliedrico e stellato, con una vasta esperienza lavorativa in giro per l’Italia, Francia e Spagna, chiamato per l’apertura del locale.
Massimo offre una cucina di alto livello con, oltre a tradizionali proposte italiane, anche piatti d’oltreoceano rivisitati. E ha creato anche una serie di hamburger gourmet con materie prime di qualità e ricercate.
Noi ne abbiamo assaggiati tre: hamburger della tradizione, omaggio alla città di Milano, realizzato con pane stampato a forma di michetta, il tipico panino milanese, e all’interno un impasto di carne preparato come il mondeghilo, la polpetta meneghina, e con mortadella di fegato di vitello, coste e una cialda di riso croccante giallo.
Poi l’old american hamburger classico con pane di segale, manzo di Fassona, formaggio cheddar, spinaci saltati in padella, leggermente piccanti, con salsa alla senape e sopra delle cipolle alla borrettana. Infine l’ultimo, l’originale Ke burger, una via di mezzo tra il kebab e l’hamburger, con pane alla curcuma, manzo, pollo, melanzane, zucchine, cheddar, salsa ranch e onion rings.
Prima di queste prelibatezze, Massimo ci ha servito un’entrée composta da una quenelle di ricotta, funghi con limone, sedano e mandorle tostate e un calice di Prosecco Foss Marai. Poi tre assaggi delle sue creazioni: tartare di filetto di Fassona con pinzimonio di verdure ai capperi e acciughe, zuppa di zucca Bertagnina con con cipolle croccanti crostoni di pane e pelage di tartufo e ravioli di magro alle melanzane con battuta di porcini e concassé di pomodoro.
Un discorso a parte meritano i dolci, perché Massimo Dellavedova è uno chef a 360° e quindi anche un ottimo pasticcere. Le sue sono vere opere d’arte golose e anche molto fantasiose. Ci ha fatto provare il “non cannolo”, rivisitazione del cannolo siciliano che consiste in due quenelle di ricotta di latte vaccino aromatizzate agli agrumi, senza canditi ma con scaglie di cioccolato fondente e polvere di pistacchio con cialda di farina di mandorle e miele di castagno. Meritano sicuramente anche gli atri dessert.
Discreta selezione di vini e di birre artigianali italiane. Noi abbiamo bevuto il rosso Montepulciano di Abruzzo dell’azienda Bisanzio.
All’Old America vengono organizzate anche delle serate a tema con cadenza mensile a seconda di ciò che offre la stagione, quindi porcini, zucca, tartufo, ed anche con presentazione e degustazioni di vini con abbinamenti curati dallo stesso chef Dellavedova.
Buon rapporto qualità prezzo e l’offerta anche di un business lunch a mezzogiorno e di un aperitivo serale al prezzo di 8 euro per un cocktail a scelta abbinato a finger food che sono poi gli assaggi dei loro piatti (mini hamburger, mini tartare di Fassona, pinzimonio di verdure fresche e patate rustiche, salse varie bucce di patate fritte e polpettine spicy).
Old America bar and restaurant
Via Vincenzo Monti 15
20123 Milano
Tel. 02 – 43319031
Giorno di chiusura: domenica
P.S. Sicuramente da rivisitare per provare le eggs beneditc: le mie preferite!
Foto di Valentina Oprandi
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