L’hashtag per l’estate è #drinkpink, che siate in vacanza, al mare, in montagna, in campagna o che restiate a casa, gratificatevi con una bollicina rosé che sicuramente vi porterà buonumore, soprattutto se si tratta di champagne.
Io il rosé l’ho sempre amato, ancora in tempi non sospetti quando non era così di moda. Un po’ come pizza e bollicine, ora tutti ne parlano, ma a Londra, più di vent’anni fa, andavo in una pizzeria di Wardour Street e già accompagnavo la pizza con una flûte di champagne.
Ecco la mia personale classifica degli champagne rosé da bere questa estate, e a ciascuno ho abbinato un luogo ideale dove gustarli.
1) Laurent Perrier Rosé
Ho un debole per questo champagne, dalla particolare forma della bottiglia inspirata ad Henri IV. Sarà perché mi ricorda il mio primo ultimo dell’anno trascorso a Londra, dove io e mi marito ne abbiamo bevute due, sarà perché mi piace il suo colore che evolve da tinte lampone a nuances salmonate e la sua freschezza dove spiccano sentori di frutti rossi (ribes, ciliegia, fragola e lampone). Gusto deciso e acidulo, con note fruttate che sfumano in una morbidezza e rotondità naturali.
Dove: Da bere tête-à-tête con la vostra metà in città come Londra (come l’ho bevuto io) o Parigi, a cena fuori o in casa l’importante è con i piedi sotto il tavolo.
2) Bruno Paillard Rosé
85% Pinot Nero, in parte vinificato in bianco, e un 15% di Chardonnay, con l’aggiunta in quantità variabile, a seconda della quantità del raccolto, di Rosé Première riserva invecchiato in fusti e barili. Dal colore ramato e dai sentori di ribes rosso, ciliegia e un tocco di agrumi, dal gusto fresco, con sentori di frutta e finale lungo ed elegante.
Dove: Vivace e fresco da bere a bordo piscina, se rimanete in città, tra un bagno e l’altro, spiluccando qualche stuzzichino. Vi farà sentire immediatamente in vacanza.
3) Champagne Encry Rosé
Lo champagne più italiano che esista, nato dall’idea di Enrico Baldin e Nadia Nicoli, che, nonostante non poche difficoltà, sono riusciti a realizzare un sogno: produrre champagne. Questo rosé è prodotto solo con uve Grand Cru, (76% Pinot Noir, di cui il 10% vinificato in rosso, proveniente da Ay, Bouzy, Louvois e Ambonnay, 24% Chardonnay da Avize e Le-Mesnil).
Dove: Da bere in montagna, in uno chalet a Cortina, Sankt Moritz oppure a Gstaad, davanti al camino e magari comincia a nevicare (può succedere anche d’estate!)
4) William Deutz Cuvée Rosé 2002
Da una tra le storiche cantine della Champagne, fondata nel 1838, un rosé prodotto solo con uve Grand Cru, (76% Pinot Noir, di cui il 10% vinificato in rosso, proveniente da Ay, Bouzy, Louvois e Ambonnay, 24% Chardonnay da Avize e Le-Mesnil). Fermentato in acciaio e lasciato sui lieviti per almeno 9 anni. Bottiglia tradizionale scura, si presenta di colore rosa accentuato, con profumi speziati, floreali e di caffè. In bocca si percepisce una nota di agrumi e di erbe aromatiche, oltre che una buona mineralità, accompagnata da una ottima acidità, da una bollicina molto fine.
Dove: Consigliato al tramonto, all’ora dell’aperitivo, su una terrazza in Costa Azzurra, con quella luce particolare che si trova solo lì, lo sguardo che si perde nell’infinito e la voglia di non muoversi più.
5) Lanson Noble Cuvée Rosé
Tra le prime Maison a produrre Champagne rosé, Lanson ha dedicato questa Cuvèe a veri intenditori delle bollicine in rosa. Colore rosa chiaro, luminoso con riflessi vivaci creati dal fine perlage. Al naso frutti rossi, bouquet di rosa e ciliegia si fanno apprezzare. In bocca è leggero persistente con acidità complessa che ne prolungano la persistenza in bocca. Ottenuto con 38% di Pinot Noir e 62% di Chardonnay provenienti da Reims, con lavorazione classica champenoise, invecchiato per 3 anni in bottiglia, senza fermentazione mallolattica che lo rendono capace di invecchiare senza deterioramento.
Dove: Un resort nello Utah, circondati dal deserto, ma con tutti i comfort da hotel a cinque stelle. Un nome? Amangiri. Lusso e relax per rimettersi in forma.
6) Philipponat Cuvée 1522 Rosé 2006
Rosé a basso dosaggio extra-brut dalla colorazione salmone intenso e bollicine piccole e delicate. Al naso denota sentori di frutti rossi, spezie dolciastre per arrivare perfino al cuoio. Il sapore pulito, croccante, fresco e raffinato coniuga grande mineralità, delicatezza e purezza, ottenuti assemblando uve esclusivamente Grand Cru e 1er Cru, un mix del 70% di Pinot Noir di Ay, Pinot Noir vinificato in rosso di Mareuil sur Ay e un 30% di Chardonnay della côte des Blanc (Mensil sur Oger e Cramant), affinate in piccola parte in legno e poi 5 anni in bottiglia prima della sboccatura.
Dove: Corsica, Porticcio, nel lusso discreto dell’Hotel Le Maquis.
7) Vieille France Cuvée Brut Rosé Albert Le Brun
La bottiglia ha una forma particolare non convenzionale per gli champagne, (per questo motivo il remuage è effettuato a mano) e riporta lo stemma della famiglia e quello di Avize. Si presenta di un colore rosa tuilée dal perlage fine ma intenso. Olfattivamente si percepiscono profumi di amarene e di fragole. Dal gusto di frutta fresca, equilibrato, ampio e fine allo stesso tempo, dato dall’assemblaggio del 60% di Pinot Noir, 10% di Bouzy Rouge e 30% di Chardonnay, Crus provenienti da la Côte de Blancs e dalla bassa Montagne de Reims, che restano sui lieviti per 4 anni, nelle cantine intagliate nel gesso di Reims.
Dove: Questo è lo champagne ideale da gustare in un casale tra le colline della campagna toscana, per coloro che trascorrono una vacanza bucolica.
8) Taittinger Prestige Rosé
Raffinato, elegante, champagne dal color corallo cangiante in una tonalità rosa intenso. Olfattivamente si caratterizza per un aroma intenso e pieno ma comunque fresco, elegante e giovane, con sentori di frutti rossi e di pane appena sfornato. Al palato si sente particolarmente il suo gusto fresco, vivace, elegantemente fruttato, mantenendo equilibrio ed eleganza, con un lungo finale da urlo. Per la realizzazione di questo rosé sono miscelati un 70% di Pinot Noir e un 30% di Chardonnay.
Dove: Marrakech è il suo habitat naturale: che sia il prestigioso La Mamounia oppure un raffinato riad nella Medina o un caffè con vista sull’animatissima piazza Jamaa el Fna, altro che tè nel deserto, meglio lo champagne!
9) Marguerite Guyot Brut Rosé Fleur de Flo
Omaggio alla Belle Epoque, con l’etichetta ispirata ad Alfons Mucha, gli champagne Marguerite Guyot sono le creature di Florence Guyot che ha dato il nome della nonna alla Maison. Il Fleur de Flo è presentato in una classica bottiglia trasparente, che ne esalta il colore salmone. Al naso prevalgono profumi di amarene e di fragole. Al palato ritroviamo ben presenti i frutti rossi, con l’aggiunta di note di cacao, fresco ed elegante nel finale. La Cuvée è ottenuta da 30% di Pinot Noir, 30% di Pinot Meunier, 30% di Chardonnay e un 10% di Champagne affinato in barrique, vinificati in acciaio e poi invecchiato 48 mesi in bottiglia.
Dove: Frizzante come la sua proprietaria, il luogo ideale dove bere questo champagne è St.Tropez, di giorno plein soleil con il frinire delle cicale, la sera con musica lounge e di notte con il canto dei grilli e, come sottofondo, il rumore del mare.
10) Delouvin Nowack Brut Rosé Carte Rubis
Bertrand Delouvin è l’attuale vigneron, che continua in modo rigoroso, a coltivare, vinificare senza eccessi e a selezionare l’uva per i suoi Champagne, nella Vallèe de la Marne in località Vandières. Classica bottiglia trasparente che esalta il bel colore rosé chiaro. Al naso è percettibile il sentore di frutti di bosco, mentre al palato risulta armonioso, vivace e persistente, grazie all’assemblaggio di Pinot Meunier e l’aggiunta di una piccola parte di Coteaux Champenois ( vino rosso di Champagne) e all’affinamento di 24 mesi in bottiglia.
Dove: Da bere a Milano Marittima, la Forte dei Marmi dell’Adriatico, accompagnato ad una pizza, come quella di ‘Pummà.
11) Perrier-Jouët Belle Epoque Rosé
Nel 1959 Perrier Jouët viene acquistata dalla Maison di Reims, Mumm, e nel 1964 in quel di Epernay nasce la Belle Epoque. Bottiglia opaca, decorata con i caratteristici anemoni. Colore oro antico con punta di rosata. Al naso aromi di caramello e pan brioche, mineralità leggera e fragrante, spiccatamente elegante. In bocca netta trama fruttata, fresca e minerale con un lungo finale irresistibile, bollicina netta, equilibrata e armoniosa. Ottenuto da uve di Pinot Noir 50% di cui l’8% vinificato in rosso, Chardonnay 45% e Pinot Meunier 5%, che restano a maturare sui lieviti per 4 anni.
Dove: Davanti ad una Ceasar’s Salade o ad un Club Sandwich al Beverly Hills Hotel per un light lunch tra amiche, prima o dopo lo shopping in Rodeo Drive.
12) Lucien Roguet Rosé Grand Cru
Piccola Maison con circa 7 ettari di vigne situata sulla Montagne de Reims, nella località di Mailly-Champagne, che produce questo Grand Cru ottenuto dalla miscela di differenti annate di vino rosso, Pinot Meunier, Pinot Noir e Chardonnay, affinato parzialmente in botti di rovere. Dal colore chiarissimo quasi paglierino, al naso tendente al fruttato, con qualche nota speziata, che si traduce in bocca in una particolare morbidezza e piacevole freschezza.
Dove: A bordo di un veliero nel mar Egeo, navigando tra le isole greche, o nel mar dei Caraibi, tra le Isole Vergini Americane e le Britanniche.
Mi raccomando tutti questi champagne vanno bevuti rigorosamente freddi, meglio se in precedenza i bicchieri vengono messi in fresco o raffreddati con del ghiaccio fatto roteare nel bicchiere e poi buttato via, per conservare più a lungo la giusta temperatura.
Dove gustarli è solo il mio suggerimento, sono sicura che ognuno di voi troverà il “proprio” posto ideale. Cin cin!
Buona estate in rosa!
No Comments